Gli stati, le religioni, la salvaguardia della democrazia
In un contesto epocale in cui ancora una volta le varie fedi plasmano le culture, con i fenomeni migratori globali che hanno portato a una intensificazione dei legami e delle interazioni tra persone, con rischi di nuove forme di radicalismo, a indicarci una via di salvezza sono i lavori del Concilio Vaticano II. Mario Campli e Alfonso Pascale affrontano la questione presentando a Roma il loro libro, Il concilio e la democrazia

Se si guarda con attenzione a quanto sta avvenendo negli Stati Uniti e in altri paesi occidentali, si può notare come le religioni contribuiscono in modo determinante a plasmare le culture politiche delle nostre democrazie. E se allarghiamo il campo di osservazione, si può vedere anche come le religioni sono strumentalizzate dai regimi autocratici e teocratici. Nello stesso tempo, i fenomeni migratori globali hanno portato ad una intensificazione dei legami e delle interazioni tra persone di religioni e culture molto diverse. Pertanto, il pluralismo che caratterizza le nostre democrazie si è approfondito, sono emerse nuove minoranze religiose e con esse nuove controversie relative alla protezione di pratiche che investono gli ambiti più disparati della vita delle persone.
Inoltre, nuove forme di radicalismo caratterizzano l’attuale protagonismo delle religioni nello spazio pubblico.
Infine, la crisi del vecchio ordine mondiale, che si era creato a seguito del processo di decolonizzazione e della fine della Guerra fredda, e l’esigenza di crearne uno nuovo per contenere i conflitti tra gli Stati, mettono sempre più in discussione una convinzione radicata in Occidente secondo cui i processi di modernizzazione e democratizzazione debbano necessariamente passare per la creazione di istituzioni politiche secolari.
Per tutti questi motivi, è utile tornare a riflettere sui lavori del Concilio Vaticano II. E riscoprire, così, i termini di un confronto molto duro e serrato che si produsse all’interno della Chiesa cattolica per accettare i principi della democrazia liberale, riconoscendoli anche come frutti della tradizione cristiana.
Rievocare quella vicenda può servirci per comprendere l’utilità che religioni e fedi intensifichino il proprio impegno nel rafforzare le democrazie.
Per discutere su questi temi, a partire dai contenuti del libro Il concilio e la democrazia (Olio Officina, 2024), di cui sono autori Mario Campli e Alfonso Pascale, si terrà un incontro giovedì 13 febbraio, alle ore 17, a Roma, presso la Casa della Cultura e dello Sport “Silvio Di Francia”, in via Casilina 665.
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