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Il 2021 è l’anno internazionale della frutta e della verdura

A stabilirlo è stata l’Assemblea generale dell’Onu. La Fao, in tutto ciò, è l’agenzia capofila nelle celebrazioni. Con tale iniziativa si è avvertita l’urgente necessità di aumentare la consapevolezza sui benefici nutrizionali e sanitari, sostenendo nel contempo una maggiore produzione e consumo sostenibili di ortofrutta. A scendere in campo vi è anche l’Organizzazione mondiale della sanità, con la raccomandazione di puntare a un consumo giornaliero di almeno 400 grammi a fini preventivi per la salute della popolazione

Roberto De Petro

Il 2021 è l’anno internazionale della frutta e della verdura

L’Assemblea generale dell’ONU ha dichiarato il 2021 Anno internazionale della frutta e della verdura (da qui in avanti AIFV). La FAO è l’agenzia capofila nelle celebrazioni, in collaborazione con altre organizzazioni e organismi del sistema delle Nazioni Unite.

L’AIFV 2021 rappresenta un’opportunità unica per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della frutta e della verdura per l’alimentazione umana, la sicurezza alimentare e la salute, nonché per realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. 

L’Onu, quindi, dichiarando il 2021 l’anno della frutta e della verdura ha riconosciuto l’urgente necessità di aumentare la consapevolezza dei benefici nutrizionali e sanitari del consumo di frutta e verdura e di sostenere diete sane attraverso una maggiore produzione e consumo sostenibili di ortofrutta.

Tutto questo può essere quindi un’importante opportunità per promuovere il settore dell’ortofrutta a livello globale, avvantaggiando anche l’Italia, che potrà così valorizzare ulteriormente i propri prodotti con i suoi territori agricoli.

In quest’ottica, la Fao e l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), raccomandano che gli adulti consumino ogni giorno almeno 400 grammi di frutta e verdura per prevenire le malattie croniche non trasmissibili (MCNT), comprese le carenze di micronutrienti, il cancro, il diabete e l’obesità, nonché contrastare le carenze di micronutrienti.

Nel corso dell’ultima assemblea di FruitImprese, l’organizzazione che associa le più grandi aziende ortofrutticole italiane, il presidente nazionale Marco Salvi ha rivendicato “con orgoglio il ruolo fondamentale svolto dagli operatori del settore che, sin dalle prime ore della pandemia e della crisi, si sono prodigati per garantire alla popolazione la fornitura continua di prodotti freschi e genuini nonché un reddito alle famiglie dei propri dipendenti che purtroppo è venuto meno in altri settori”.

Marco Salvi presidente FruitImprese

Dopo aver commentato i numeri del settore ortofrutticolo italiano, il presidente Salvi ha ricordato che il futuro riserva tre grandi sfide. “La prima in ordine cronologico è la Brexit. La seconda sfida, di cui purtroppo si parla poco, ma che non potremo evitare, è la tempesta perfetta del packaging di plastica a cui si aggiungerà la famigerata plastic tax e, collegata alla questione ambientale – ha continuato Salvi – è anche la terza sfida in programma, la Farm to Fork Strategy, anche conosciuta come strategia “dal campo alla tavola” con cui l’Unione Europea vuole rendere l’attuale sistema alimentare più sostenibile, equo e rispettoso della salute umana e dell’ambiente”.

In tal senso – sottolinea Giacomo Suglia,vicepresidente nazionale FruitImpresee presidente dell’APEO (Associazione Produttori Esportatori Ortofrutticoli) – “le nostre imprese sono pronte a raccogliere la sfida, dal momento che sono già da diversi anni in prima linea nel ridurre l’impiego di sostanze chimiche privilegiando metodi alternativi come la lotta integrata. Ciò che auspichiamo è che ai nostri imprenditori si consenta di essere parte di questa rivoluzione verde, dotandoli tuttavia dei necessari strumenti di protezione delle colture, elementi imprescindibili per un settore soggetto alla crescente instabilità climatica e ad invasioni di specie aliene e fitopatologie”.

Giacomo Suglia Vice Presidente FruitImprese e presidente APEO

E nel grande settore dell’ortofrutta italiana la Puglia è la prima regione nella classifica nazionale per la produzione di ortaggi e seconda per la frutta. Ha numeri da record su uva da tavola, pesche, ciliegie e agrumi per quanto riguarda la frutta. Le produzioni nella maggior parte dei casi sono caratterizzate da un’alta professionalità nelle fasi di coltivazione e raccolta.

Il comparto ortofrutticolo in Puglia è pari al 16% circa della superficie ortofrutticola nazionale con l’orticoltura ampiamente diffusa in tutte le province nelle aree irrigue.

E nel 2021 la Puglia dovrà celebrare la vasta gamma delle sue eccellenze ortofrutticole e del loro valore strategico rappresentato dalla sana alimentazione e dalle necessarie garanzie di qualità e sicurezza che l’agricoltura pugliese è in grado di offrire.

Ma è inutile nascondere che ci sono delle criticità – ribadisce Giacomo Suglia presidente APEO – che riguardano gli eccessivi costi di produzione e della soffocante burocrazia, problemi che, seppur evidenziati a tutti i livelli, non hanno avuto ancora adeguate risposte da parte delle istituzioni.

Per questa celebrazione dell’ortofrutticoltura l’Onu ha adottato anche altre risoluzioni, come quella del 21 maggio come Giornata internazionale del Tè e il 29 settembre come Giornata internazionale di Consapevolezza sulle perdite e gli sprechi alimentari.

Ancora altre risoluzioni sono state incentrate sui progressi e sulle sfide legate all’agricoltura, alla sicurezza alimentare e alla nutrizione, allo sviluppo sostenibile della montagna, al ruolo della tecnologia agricola, all’importanza delle fibre naturali per i mezzi di sussistenza e l’ambiente, e sulla necessità di sconfiggere la povertà rurale.

La foto di apertura è di Olio Officina

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