“Il nostro olio è cattivo”. La grande svolta nella comunicazione di prodotto
“Amare” è un progetto innovativo che ha dato luogo a un netto segno di discontinuità con il passato. È una iniziativa del Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia e del fotografo e artista Settimio Benedusi. Entrambi firmano, in collaborazione con Tonutti Tecniche Grafiche, un tributo al mare e all’olio extra vergine di oliva
In tutto sono 500 le bottiglie di “Amare”, una produzione dell’olivagione 2024 in edizione limitata di olio da olive Taggiasca. Una idea che rompe gli schemi con il passato e il presente e pone l’olio al centro dell’attenzione a partire da un uno claim spiazzante: “Il nostro olio è cattivo”.
In tanti si interrogheranno stupefatti sul perché di questa scelta così insolita. Il fatto è che si è abituati più a elogiare anziché a porre risalto a una opzione che disorienti chi legge, soprattutto se vi è l’abitudine a non soffermarsi su ciò che vediamo. Infatti il lancio pubblicitario coglie nel segno: chi legge si sofferma proprio per soddisfare una curiosità immediata che cerca risposte e per cercare nel contempo di comprendere il senso del messaggio.
Perché dunque “il nostro olio è cattivo”? Lo è in quanto è cattivo contro il colesterolo, contro la glicemia, contro l’invecchiamento cellulare, e proprio per questo ribalta il messaggio iniziale: l’olio è cattivo perché buonissimo; tanto buono da risultare brutale nei suoi effetti contro alcune delle principali patologie della contemporaneità. Se non fosse buonissimo, per via delle sue proprietà salutistiche, non riuscirebbe a tener testa a ogni rischio nei quale si può incorrere.
Idea avvincente, prima ancora che sorprendente. Infatti colpisce nel segno. Ebbene, al di là del claim, cosa c’è di tanto innovativo in questo progetto? L’artista e fotografo Settimio Benedusi ha pensato bene di racchiudere il senso stesso dell’olio “in un packaging essenziale rappresentato da un’etichetta semplice, creata con materiali riciclati, in grado di raccontare in pochissimi centimetri quadrati la storia, l’identità e il territorio in cui il prodotto nasce.
Il lancio di “Amare” è avvenuto a Imperia, nella città dove ha sede il Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, in occasione della manifestazione “OlioOliva”, che si è svolta pochi giorni fa, dall’8 al 10 novembre scorso, e successivamente nell’ambito del Simei.
“È un rapporto di condivisione autentica – chiariscono Cristiana e Serena Mela – quello che lega la nostra famiglia e l’artista di fama internazionale Settimio Benedusi. Lo stesso territorio, gli stessi valori che hanno dato vita a un progetto molto speciale che racconta la nostra Liguria attraverso un lavoro di sinestesia con protagonisti il mare, le olive Taggiasca e la sostenibilità”.
Il progetto “Amare” – spiegano gli artefici – ha anche una terza realtà, che rende possibile la sintesi tra l’eccellenza del prodotto e la creatività dell’artista; ed è proprio grazie a Tonutti Tecniche Grafiche che questo pensiero si veste. In tutto tre realtà eccellenti nei loro rispettivi campi – il frantoio, l’artista e gli stampatori – impegnati in una collaborazione che ha portato a un prodotto pensato, studiato e realizzato per esprimere l’eccellenza del prodotto: l’olio extra vergine di olive “Amare”.
L’olio “Amare” fa parte della collection cinque capsule, una collezione di tredici progetti di self-promotion realizzati da Alliance Etiquettes, di cui Tonutti Tecniche Grafiche fa parte, per esprimere le potenzialità tecnico-creative della stampa autoadesiva, offrendo ricchi spunti a designer, artisti e brand.
Nella bottiglia c’è un olio extra vergine da olive Taggiasca. I frutti sono stati raccolti sui terrazzamenti delle proprietà della famiglia Mela, che si affacciano sul mare. Ci sono tutti profumi, i sapori e gli aromi dell’olio ricavato dalla spremitura di olive Taggiasca: un’identità peculiare e unica.
Secondo Settimio Benedusi, il fondatore di Ricordi Stampati, “questo progetto nasce dalla mia personale interpretazione dell’olio extra vergine di oliva che, per me, non è solo un semplice alimento ma un vero e proprio prodotto benefico, quasi un farmaco. Quando Tonutti Tecniche Grafiche mi ha proposto la collaborazione, non ho fatto altro che pensare all’olio ligure e al mare e così la scelta è caduta sul Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, da cui la produzione di Amare”.
“Per dare più personalità al progetto abbiamo scelto una bottiglia particolare, che ricordasse in qualche modo quella degli unguenti da farmacia, quindi – chiarisce Benedusi – con un’etichetta essenziale tale da rendere protagonista al 100% il contenuto e che fosse prodotta con materiali di recupero. Con queste premesse, abbiamo infine voluto promuovere il prodotto, e il progetto stesso, attraverso un claim forte, affermando che il nostro olio è cattivo”
‘Serena Mela, direttrice marketing e commerciale di Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, ammette di essere felice che Settimio Benedusi abbia pensato alla sua azienda. “Il cuore di questa esperienza è nel territorio – ammette – le olive taggiasche, il mare, la sostenibilità, l’amore per la terra, sono elementi da sempre presenti nelle reciproche vite e attività professionali. Per questo, per la produzione di Amare, abbiamo pensato a un olio extra vergine di oliva ricavato dalla spremitura delle olive Taggiasca raccolte a mano proprio sui nostri terrazzamenti posti davanti al mare, 100% ligure e lavorato a freddo. Questo ci permette di avere un prodotto dal sapore dolce, delicato e rotondo, con sentori di mandorla e pinolo. E proprio come sostiene Settimio, per noi l’olio extra vergine di oliva non è solo un alimento ma un prodotto straordinario, per le sue specifiche proprietà nutritive e benefiche. Ecco, speriamo in futuro di continuare a collaborare ancora con lui e con altri artisti e con quanti vogliano celebrare l’olio e con esso la Liguria e ogni bene che proviene dalla coltivazione della terra, senza mai trascurare l’importanza delle scelte sostenibili, nella speranza di portare questo messaggio lontano, proprio come fa il mare”.
Cosa c’è altro da evidenziare? La bottiglia di Amare è vestita da un’etichetta che rimanda al mare. È stata ricavata da plastiche raccolte negli oceani. La narrazione del prodotto è su una carta bianca proveniente da fibre riciclate e da foreste protette. Sulla sommità della bottiglia, l’elemento iconico delle gocce d’olio che sembra colino, realizzate in peltro prodotto con stagno da oreficeria e quindi non inquinante, riciclato al 100% e riciclabile all’infinito. Dall’etichetta – si legge in una nota di presentazione del progetto – sarà possibile accedere attraverso il proprio smartphone a una pagina web ricca di contenuti sul progetto, sull’artista e su tutti i protagonisti; ciò, grazie a un dispositivo NFC, Near Field Communication, posto tra l’etichetta trasparente, che avvolge la bottiglia, e quella in carta che raffigura il mare.
Riguardo al Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia, c’è da osservare che risale al 1827 l’anno di fondazione. La famiglia Mela produce olio extra vergine da olive taggiasche all’interno del frantoio di proprietà, sulle colline dell’entroterra Imperiese.
Mentre l’artista Settimio Benedusi, fotografo e giornalista, insieme con Guido Stazzoni, coinvolgendo altri grandi ritrattisti, ha aperto botteghe realizzando migliaia di ritratti.
Tonutti Tecniche Grafiche, infine, punto di riferimento internazionale del settore, è impegnata nel labelling da ben tre generazioni.
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