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La disinformazione della Rai sulla Xylella getta inquietudine

Tutti ormai sappiamo come il terribile batterio stia devastando gli oliveti pugliesi, mutandone radicalmente il paesaggio e mettendo in grave crisi i già precari equilibri di un'economia agricola e di un territorio in sofferenza. Non è grave che l'ennesimo tuttologo esprima un discutibile parere, è grave che una rete pubblica accolga posizioni contro la scienza, contro le competenze, contro il merito

Giovanni Melcarne

La disinformazione della Rai sulla Xylella getta inquietudine

In una puntata del 5 novembre 2022 di Officina Italia, rubrica del Tgr Lombardia ed Emilia Romagna, un certo Gino Celletti – che dice di essere esperto di oli da olive – nella stessa puntata, cambia “abito” e diventa anche fitopatologo. Afferma che Xylella in Puglia è sempre esistita, solo che in passato era in equilibrio con l’ambiente. Sostiene ancora che con le buone pratiche agricole si risolve il problema; e in merito alla pratica degli innesti, nonostante la ricerca per salvare gli olivi millenari con questa tecnica sia ancora in corso, esprime un giudizio lapidario, sostenendo di lasciar perdere.

Non è grave che l’ennesimo tuttologo del nulla parli di un dramma che ha distrutto le nostre aziende, tra l’altro palesando la sua totale ignoranza in materia.

È grave che una rete pubblica, pagata con soldi pubblici, dopo dieci anni dal primo ritrovamento del batterio in Salento, dia ancora spazio alla disinformazione sulla questione Xylella.

Il mio rammarico, quando ascolto queste interviste, è che l’Italia si conferma sempre di più il paese delle banane: contro la scienza, contro le competenze e contro il merito. O cambiamo questo paradigma, o sarà la fine di una storia gloriosa.

 

In apertura, foto di Olio Officina

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