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La scomparsa del professor Paolo Amirante

È stato un docente di meccanica agraria presso l’Università di Bari, in un periodo storico in cui l’ateneo barese esprimeva docenti di altissima levatura e valore scientifico. Ha contribuito a dare un volto di modernità al settore estrattivo degli oli da olive. Recentemente è stato nominato emerito dell’Accademia dei Georgofili

Giuseppe Mauro Ferro

La scomparsa del professor Paolo Amirante

Quando mi ha telelefonato Riccardo Amirante comunicandomi la tristissima notizia della scomparsa di papà suo, non volevo crederci.

Dopo aver chiuso la telefonata, molteplici sono stati i ricordi che hanno attraversato la mia mente.

Il professor Paolo Amirante, di recente nominato emerito dell’Accademia dei Georgofili, è stato innanzitutto mio docente di Meccanica agraria alla facoltà di agraria di Bari negli anni 70.

Era il periodo in cui la facoltà nelle varie materie di studio esprimeva docenti di altissima levatura, non solo dal punto di vista scientifico.

Ricordo innanzitutto il Prof De Meo, che fu il relatore della mia tesi sulla filiera olivicola-olearia in Italia, nonché i professori Caliandro, Godini e Martelli, tutti recentemente scomparsi. Ricordo chi ancora è con noi, il professor Nuzzaci, che fu anche preside della facoltà e sopratutto il professor Vittorio Marzi, attuale Presidente dell’Accademia dei Georgofili Sezione Sud-Est, che fu anche tanto amico di papà mio ai tempi dell’attività dell’Ente di Riforma Fondiaria e successivamente dell’Ente di Sviluppo AgrIcolo.

Altri tempi, altri uomini.

Nella mia successiva attività lavorativa presso l’Aprol di Lecce, grazie anche agli interessi comuni, con Paolo diventammo veramente amici.

Dagli anni 80 in poi fu un costante punto di riferimento dell’attività tecnico-scientifica dell’Associazione, di cui divenni direttore nel 1983.

Fu grazie alla sua collaborazione che nel gennaio del 1982 l’Aprol organizzò il primo convegno sulla meccanizzazione della raccolta delle olive, dove nell’ambito delle prove dimostrative fu per la prima volta fatto vedere all’opera un prototipo di scuotitore montato su un trattore.

Poi, grazie ad una sua felice intuizione, l’Aprol si dotò di un Comitato tecnico scientifico, di cui fu il coordinatore dalla costituzione fino alla sua chiusura nel 2006.

Numerosissimi i convegni, i seminari e tanti altri incontri organizzati insieme, alcuni come quelli sotto l’egida del Coi di livello internazionale, in circa 20 anni di attività.

Per alcuni fu anche curatore della pubblicazione degli atti, che ci furono richiesti da più parti.

I suoi studi e ricerche, unitamente ai convegni svolti dall’Aprol, convinsero il legislatore a consentire lo spargimento delle acque reflue dei frantoi e delle sanse vergini sui terreni agricoli, nel rispetto di alcuni parametri.

Importante fu anche il ruolo che svolse per il miglioramento della qualità dell’olio d’oliva salentino, diffondendo le buone pratiche per la raccolta meccanizzata delle olive, la loro trasformazione e la conservazione del prodotto ottenuto.

Fu proprio grazie alla sua proposta che nell’anno 2003 fui nominato Accademico corrispondente dei Georgofili.

Ci sarebbero ancora tanti altri ricordi….ma mi fermo qui.

Esprimo la mia vicinanza alla famiglia e rivolgo sentite condoglianze alla signora Annamaria, a Riccardo e a sua moglie Maria Lisa, ambedue Soci corrispondenti dell’Accademia.

Che la terra sia lieve.

In apertura foto del professor Amirante tratta da internet

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