La scomparsa di Paolo Pasquali, imprenditore visionario
Ha ideato la prima "oleoteca" e olive oil resort al mondo, a Villa Campestri, nel Mugello, e inventato la macchina distributrice “OliveToLive”, per preservare le caratteristiche degli extra vergini e “spillare” sempre olio fresco. Aveva solo settant’anni. Era in attesa che la pandemia giungesse a compimento per poter proseguire le sue attività, ma è stato lui stesso vittima del Covid
Ci ha lasciato Paolo Pasquali, proprietario di Villa Campestri a Vicchio, nel Mugello, il primo olive oil resort al mondo.
Ho avuto la fortuna di conoscerlo in varie occasioni, non ultime le giornate “Food Values” organizzate con la Pontificia Accademia delle Scienze.
Al giorno d’oggi si abusa della parola “visionario” per denotare chiunque abbia idee che trovano poi accettazione dopo qualche anno. In questo senso Paolo, laureato in filosofia, è stato un precursore su molti fronti, il primo dei quali la valorizzazione dell’olio d’oliva di qualità.
Paolo era un gentiluomo, ma non accettava compromessi e si adoperava in tutti i modi per diffondere la cultura della qualità, tanto da arrivare a creare un apparecchio chiamato “OliveToLive” che mantiene gli oli sotto atmosfera d’azoto per preservarne le caratteristiche organolettiche.
Nel ristorante di Villa Campestri proponeva ai clienti quattro oli diversi e li educava ad assaggiarli per distinguerne le caratteristiche. Ricordo a tal proposito una serata con Marcello Scoccia durante la quale ascoltavo incantato i due esperti discutere di come promuovere e valorizzare questo straordinario prodotto del bacino mediterraneo.
Al di là della facile retorica sono proprio le figure come Paolo Pasquali a contrastare la tristissima tendenza a considerare l’olio d’oliva un prodotto qualunque da scegliere solo in base al prezzo più basso. Sono sicuro che i lettori di Olio Officina continueranno le sue garbate e convinte battaglie.
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