L’arte di indagare la realtà tra scienza, letteratura e filosofia
Nell’ambito dell’incontro “L’asse intestino-cervello-cuore. Da animale a uomo”, organizzato dall’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Bologna, si è tenuto un omaggio a Massimo Cocchi, scienziato e umanista, scomparso il 19 maggio 2022. Riportiamo l’intervento del direttore di Olio Officina Magazine
Per me il professor Massimo Cocchi è stato una figura di riferimento, e ritengo lo sia stato altrettanto per molti. Ho avuto il piacere di accogliere i suoi articoli per la rivista Olio Officina Magazine, che dirigo, e di pubblicare nel contempo, con la medesima casa editrice, ben sette volumi a sua firma o in condivisione con altri autori.
Ho sempre apprezzato il suo modo di procedere nell’indagare e analizzare la realtà, riuscendo sempre a tenere sapientemente insieme pensiero scientifico e visione umanistica, integrando con grande abilità e armonia i due distinti approcci senza mai cadere in contraddizione ed esprimendo coerenza e rigore.
Ogni volta che ci sentivamo per me era un continuo arricchimento. Figura poliedrica e versatile, come ve ne sono poche in circolazione, si è sempre interfacciato con spirito curioso, con grande apertura verso le nuove idee e mai scivolando in rigidismi o frapponendo barriere. Di conseguenza, ora che non è più tra noi, rileggendo a distanza i suoi testi, riscopro ancor di più il fine intellettuale che è stato, l’uomo di pensiero e l’illustre scienziato che ha sempre affrontato studi e ricerche originali e sfidanti.
Al riguardo mi hanno molto colpito in particolare le sue indagini sulla contiguità molecolare tra l’uomo e l’animale, consentendo con ciò di classificare alcune specie animali nella loro similitudine con l’uomo.
Poi, per ciò strettamente concerne il mio specifico campo d’azione, l’olio extra vergine di oliva, il professor Cocchi mi è stato costantemente d’aiuto sin dagli anni Novanta, supportandomi nella mia opera di divulgazione e contribuendo tra l’altro con la stesura di un preziosissimo libro, Cacao e olio da olive, pubblicato per le edizioni Olio Officina nel 2022, libro che reputo di fondamentale importanza per quanto enunciato.
Nell’immaginario comune l’assunzione di cioccolato è da sempre associata a una serie di effetti negativi. I medici dal canto loro non ne hanno mai consigliato il consumo in grandi quantità, e per quanto ancora oggi ci sia la tendenza a colpevolizzare tale alimento, per l’insorgenza delle carie, o per gli incrementi di peso, il professor Cocchi nel suo libro ha giustamente evidenziato come la letteratura scientifica alla quale finora ci si è affidati sia caratterizzata da diverse inesattezze.
Il cacao – si legge nel libro di Cocchi – può influenzare il dimagrimento riducendo il cosiddetto body mass index.
Il cacao apporta inoltre ulteriori benefici agendo pure sul nostro umore, riuscendo da un lato a ridimensionare l’affaticamento mentale e dall’altro a migliorare il pensiero cognitivo.
Sempre secondo quanto emerge dal libro di Cocchi, un consumo ragionevole di cacao equivale a un miglioramento dello stato di salute e di prevenzione di una serie di malattie, anche degenerative, come il morbo di Alzheimer.
Per quanto concerne nello specifico l’olio extra vergine di oliva, si sa benissimo quanto questo alimento giochi un ruolo chiave nella prevenzione della patologia cardiovascolare e nel contrasto della cardiopatia ischemica.
L’olio da olive previene anche la trombosi e l’aggregazione piastrinica, ed è perciò evidente come l’abbinata cacao e olio da olive diventi a tutti gli effetti, sul piano nutrizionale, una combinazione vincente, come d’altra parte ben dimostrano le tante e gustose ricette che vedono i due alimenti protagonisti di primo piano.
Vorrei infine concludere questo mio omaggio al professor Massimo Cocchi ricordando la sua veste, sicuramente meno nota ma non per questo trascurabile, di narratore, dove comunque traspare, sempre evidente, la sua solida formazione scientifica.
Nel libro La valigia dei ricordi, pubblicato da Olio Officina nel 2020, c’è tutta la bellezza della scienza nella sua potenza epifanica, catturata proprio nell’atto in cui si svelano nuove conoscenze.
Non si troverà, in questi testi di Cocchi, l’impronta dei racconti scientifici del britannico Charles Howard Hinton. Non viene messa in scena la “quarta dimensione”, ma si entra per contro nel tessuto vivo della memorialistica, in qualcosa di molto più concreto che rimanda all’Emilia rurale, in un’area che ora sta conoscendo la più spavalda e spiazzante contaminazione della modernità.
I racconti contenuti ne La valigia dei ricordi non sono nemmeno riconducibili a Edwin Abbott, altro celebre autore di racconti scientifici, anche perché Cocchi con i suoi libri metanarrativi ha aperto di fatto, e a suo modo con originalità, pur non essendo un letterato di formazione, un filone nuovo, che segna un mix tra scienza e sentimento. Non a caso il sottotitolo che avevamo concordato insieme è Racconti scientifici e d’amore.
Nel salutare quanti sono in sala, vorrei comunicare che l’ultimo articolo di Massimo lo pubblicammo l’11 maggio 2022. Aveva per titolo “Vivere la vita e vivere la morte”.
Vi riporto due brevi ma intensi stralci.
[…] Oggi, 3 aprile 2022, sono rientrato a casa dopo un veloce intervento ospedaliero. Due ore di meditazione trascorse nella sopraggiunta consapevolezza di una strada senza ritorno, un intervento palliativo che mi ha spiegato il significato del sollievo dalla sofferenza, un momento catartico di pace interiore, di benessere profuso fino al prossimo appuntamento.
[…] Con grande fatica ho salito le scale di casa, mi sono sdraiato nel letto, ho reclinato il capo sul cuscino accartocciato, come da abitudine, cogliendo la luce che filtrava dalla finestra socchiusa. Ho chiuso gli occhi e, per la prima volta nella vita ho sentito salire una grande serenità, un grande senso di pace. Via l’ambizione, via l’angoscia di arrivare, via il desiderio di competizione.
In quel momento, per la prima volta nella mia vita, ho capito cosa è importante, e che nessuno mai ti insegna: ho compreso cosa vuol dire vivere la morte”.
Queste le parole di Massimo Cocchi.
Una grande e bella persona, un grande scienziato e un illuminato umanista.
Grazie per l’attenzione.
In apertura, foto di Olio Officina
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