L’educazione al consumo dell’olio buono? Va fatta quando si è giovani
Racconto. Gli sconti, gli sconti, i due per tre, la raccolta bollini. “Nei labirinti dei supermercati mia madre si perde e le viene come un giramento di testa. Ha bisogno di sicurezze. I vecchi amano i luoghi che non cambiano mai. Compra l’Olio Cuore, che da trent’anni non cambia lattina, è lì facilmente riconoscibile. La soglia per la bottiglia di olio extra vergine di oliva, sono i quattro euro che, con l’inflazione e il caro vita, è diventato di sei euro. Oltre, per lei, è carissimo. Le marche? Variano a seconda delle offerte”
Accompagno mia madre al supermercato tutti i martedì pomeriggio, da almeno quindici anni, da quando è morto mio padre. Mia madre ha 86 anni, è ancora in gamba, si appoggia al carrello della spesa e gira il supermercato, sempre quello, da oltre vent’anni. Mia madre non ama i discount ma non ama nemmeno gli altri supermercati perché mia madre ha bisogno di sicurezze. Quando per necessità cambia, perché le manca un ingrediente per una torta o accompagna un parente a far spesa in un altro supermercato, torna a casa ed è spesso un dramma: nella borsa ha una spesa che non le piace “perché le marche e i prodotti sono diversi”. Soprattutto non si orienta. Nei labirinti dei supermercati mia madre si perde e le viene come un giramento di testa, dice lei, la luce forte e la musica le creano un senso di panico che vince solo quando va nello stesso supermercato. Credo che sia un discorso da non sottovalutare questo. I vecchi amano i luoghi che non cambiano mai, se deve cercare lo zucchero sa dov’è e ci va serena. Se deve cercarlo diventa un dramma.
Da quindici anni mia madre compra sempre le stesse cose, anche nei prodotti non ama cambiare. Frutta, verdura, uova, farina, orzo, pasta, stracchino, Parmigiano Reggiano in offerta, pane, fette biscottate, triplo concentrato di pomodoro… una lista che cambia pochissimo, una lista che potremmo definire di stretta necessità. Ma c’è una cosa che sconvolge ogni volta tutte le sue scelte, e sono gli sconti, gli sconti, i due per tre e la raccolta bollini. Su quello è afferratissima.
Prima della spesa studia il depliant pubblicitario con le offerte del mese, e quindi si trova a comprare due confezioni di anticalcare anche se non le serve, compra due confezioni di prosciutto cotto, due di fagioli borlotti, due di caffè, due di carta igienica, due di merendine che non le farebbero nemmeno bene, “ma per la colazione vanno benissimo”. Il carrello della spesa si arricchisce quindi di prodotti che non servono e di cui si farebbe anche a meno, ma la tentazione del due per tre è più forte di lei. A nulla vale dirle che alla fine ciò che conta è il prezzo del prodotto al chilogrammo e spesso quelli sono prodotti civetta, con buste che invece di un etto e mezzo di prosciutto, costa meno perché ne contiene solo un etto.
In questo contesto va pensato il rapporto di mia madre con l’acquisto dell’olio. Mia madre da sempre compra l’Olio Cuore, che da trent’anni non cambia lattina, è lì facilmente riconoscibile, è leggero e a mia madre piace, perché il gusto non cambia. L’altro olio è quello per friggere. Mia madre ama friggere di tutto, dal merluzzo alla polenta del giorno dopo, dal pesce ai fiori di zucchine impastellati quando è stagione. Il fritto è di casa, quindi si usa un olio di semi adatto alla frittura. Solitamente qui non guarda la marca, compra quello che costa meno e ce n’è di più. Infine l’olio per l’insalata e i condimenti in generale. Qui scatta il tre per due, sempre. Io accompagno mia madre, la consiglio, ma alla fine, dopo i primi tentativi, ho desistito e lascio che comperi ciò che vuole. La soglia per la bottiglia di olio extra vergine di oliva, sono i quattro euro che, con l’inflazione e il caro vita, è diventato di sei euro. Oltre, per lei, è carissimo. Le marche variano a seconda delle offerte. La qualità, il gusto, l’educazione all’olio buono non è il caso di parlarne, perché ormai è tardi. L’educazione al consumo dell’olio buono va fatta quando si è giovani. Mia madre insegna.
Guido Conti è scrittore saggista e illustratore. Ha pubblicato antologie di racconti come Il coccodrillo sull’altare (Guanda, 1998, Premio Chiara); tra i suoi romanzi, I cieli di vetro (Guanda, 1999, Premio Selezione Campiello), Il tramonto sulla pianura (Guanda, 2005), e Le mille bocche della nostra sete (Mondadori, 2010) tradotto in Olanda e in Spagna. Per Bompiani ha pubblicato nel 2023 il romanzo La siccità. Ha curato la raccolta degli scritti di Cesare Zavattini, Dite la vostra (Guanda, 2002), ha scritto Giovannino Guareschi, biografia di uno scrittore, (Rizzoli, 2008, Premio Hemingway per la critica) e come saggista ha pubblicato Cesare Zavattini a Milano, Letteratura, rotocalchi, radio, fotografia, editoria, fumetti, cinema, pittura (Libreria Ticinum Editore, 2019). Per i ragazzi ha scritto e illustrato la saga della cicogna Nilou: Il volo felice della cicogna Nilou, (Rizzoli, 2015), Nilou e i giorni meravigliosi dell’Africa (Rizzoli, 2015) e Nilou e le avventure del coraggioso Hadì, (Libreria Ticinum Editore) tradotti in Corea del Sud, Grecia, Spagna, Austria e Cina; e la favola ecologica tratta da una storia vera Un giorno tornerò da te, (Libreria Ticinum Editore 2020). Per Parma Capitale della Cultura 2020-2021 ha pubblicato La città d’oro, Parma e la letteratura, 1200-2020, (Libreria Ticinum Editore, 2020 e Giunti ha nel 2018 il romanzo Quando il cielo era il mare e le nuvole balene.
In apertura, bicchieri d’olio. Foto di Olio Officina. Il racconto è stato pubblicato nel numero 14 di OOF Magazine
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