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Manodopera straniera in agricoltura, un fenomeno complesso. Una indagine ci spiega le dinamiche

Il Rapporto, redatto dal Crea nella fascia temporale 2000 – 2020, offre contributi necessari per contestualizzare e delineare la partecipazione dei lavoratori stranieri all’interno del settore primario. Lo studio e i dati ottenuti sono stati, e continuano a esserlo, cruciali per poter offrire opportunità e una migliore qualità della vita a tutte le risorse umane coinvolte

Olio Officina

Manodopera straniera in agricoltura, un fenomeno complesso. Una indagine ci spiega le dinamiche

Il volume intende offrire una visione sintetica delle principali dinamiche caratterizzanti la presenza dei lavoratori stranieri nell’agricoltura italiana nel periodo 2000-2020, attraverso una rilettura delle informazioni contenute nell’indagine realizzata dal Centro di ricerca Politiche e Bio-economia, nato nel 2015 con l’ingresso nel Crea dell’Istituto Nazionale di Economia Agraria (Inea).

È possibile scaricare il rapporto cliccando QUI.

L’Indagine è aggiornata annualmente grazie alla presenza e all’impegno costanti dei ricercatori del Crea nei diversi territori regionali e nelle province autonome di Trento e Bolzano. Ciò ha reso possibile la costruzione di una consolidata rete di relazioni, che consente di integrare le informazioni di tipo statistico e amministrativo (Istat e Inps) con interviste a testimoni di qualità provenienti dalla realtà produttiva, dal contesto istituzionale e dal Terzo Settore, e con notizie e informazioni ricavate da fonti locali, tra cui i mass media.

Sin dai primi anni Novanta, si è inteso colmare, con l’Indagine, il vuoto informativo relativo a un fenomeno complesso e in continua evoluzione.

La presenza degli stranieri sul territorio – dapprima limitata e poco indagata sotto il profilo statistico – con il tempo è divenuta più palese e diffusa, contribuendo ad arricchire il repertorio delle fonti informative di natura sia istituzionale che privata.

A fronte della maggiore disponibilità di dati quantitativi, oggi, il principale contributo dell’Indagine svolta dal Crea consiste nella possibilità di contestualizzare, in base alle specificità territoriali, la partecipazione dei lavoratori stranieri al mercato del lavoro agricolo e coglierne in anticipo le possibili traiettorie, a beneficio di una migliore comprensione del fenomeno e, quindi, di una gestione positiva da parte della politica.

Anche grazie all’allargamento dell’Unione europea, nei primi vent’anni del secolo, il lavoro degli stranieri in agricoltura è diventato strutturale e indispensabile.

Ciononostante, gli operai agricoli stranieri conservano una posizione di debolezza contrattuale che si riflette sulle condizioni di lavoro e genera marginalità, creando zone d’ombra che minacciano la sostenibilità sociale del settore agricolo italiano.

La conoscenza del fenomeno è dunque indispensabile per potenziare le opportunità che queste risorse umane offrono al settore, e per rispondere a esigenze e fabbisogni specifici di questa fascia della popolazione, relativi in particolare ai servizi sui territori, alloggiativi e di trasporto, sanitari e scolastici, spesso molto carenti nelle aree rurali.

La varietà regionale è tale che il fenomeno assume connotati differenti, declinati in una duplice prospettiva.

Da un canto, la diversa caratterizzazione naturale, pedoclimatica e geofisica, determina le specializzazioni produttive e, quindi, i requisiti della domanda di manodopera, ma anche dell’offerta per via della posizione geografica oppure per questioni linguistiche (come nel caso della Valle d’Aosta, che richiama immigrazione dalle aree francofone del nord Africa).

All’opposto, è possibile rinvenire analogie inattese tra territori apparentemente molto diversi tra loro.

In chiusura, il Rapporto ospita il contributo Quando l’emergenza guida la politica: 40 anni di interventi sull’onda delle crisi, a cura dell’Ufficio Politiche Migratorie e Protezione Internazionale di Caritas Italiana, accessibile cliccando QUI, che ricostruisce le scelte compiute dall’Italia nelle politiche di accoglienza e integrazione, nonché di tutela giuridica, messe in campo per fare fronte alle diverse crisi umanitarie che hanno caratterizzato il palcoscenico internazionale negli ultimi quarant’anni e che spesso sono all’origine di flussi migratori massici e caotici e, pertanto, difficili da gestire.

Foto in apertura di Olio Officina©

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