Un caso Tortora di malagiustizia nel comparto oleario
Il libro di Berardino Guarini, edito da Olio Officina, fa luce su una inquietante storia che ha causato uno dei più violenti traumi mai registrati in un settore che non ha saputo né voluto reagire per difendere la propria onorabilità, lasciando un imprenditore e la sua impresa in balia dei soprusi, senza mai reagire. A Bari, la prima presentazione ufficiale, di cui riportiamo la testimonianza di Angela Rosato Guarini

Giovedì 30 gennaio, a Bari, in occasione di Evolio Expo – nell’ambito dello spazio “L’Oleoteca di Olio Officina” – è stato presentato il volume La paura è un lusso che non puoi permetterti. Storia di un’avventura imprenditoriale, di cui è autore Berardino Guarini.
A presentarlo, insieme con l’editore Luigi Caricato, Angela Rosato, moglie dell’autore prematuramente scomparso lo scorso anno, ed Enzo Mantova. Del libro abbiamo già riportato quanto necessario per comprenderne la grande portata: QUI. Si tratta infatti di un dolente memoriale che fa luce sulla tragica esperienza imprenditoriale vissuta dal suo autore in un momento storico in cui i valori democratici in Italia sono venuti meno, non garantendo il rispetto dei diritti essenziali, laddove perfino le stesse Istituzioni hanno fallito: per negligenza, per inedia o per malaffare.
Il mondo dell’olio ha assistito in silenzio alla scomparsa – per indebita sottrazione – di un’impresa modello che ha primeggiato da protagonista in Europa. La lezione che rimane è nel rigore morale di un imprenditore, Berardino Guarini, che ha pagato a caro prezzo, l’assenza (o la cattiva presenza) di uno Stato che non tutela i suoi cittadini, salvandoli dall’ingiustizia e dal malaffare.
Riportiamo integralmente quanto ha pronunciato la moglie dell’autore, Angela Rosato, in occasione della presentazione.
ANGELA ROSATO GUARINI: NON È PERMESSA LA PAURA
Grazie a tutti per essere qui, oggi, a condividere questo momento per me particolarmente emozionante. Ringrazio in particolar modo il dott. Caricato, per aver dato inconsapevolmente voce al desiderio di Berardino Guarini di lasciare la sua eredità morale di cui, questo libro, ne costituisce l’essenza.
Questo progetto è nato pochi mesi dopo la sua scomparsa. Quando il vuoto ha cominciato ad aprire il dolce spiraglio del ricordo, ho ricercato tra appunti e quaderni le memorie da lui scritte nell’ultimo periodo vissuto a riflettori spenti.
Vi ho letto, in questi appunti, sia l’imprenditore coraggioso, cui non è “permessa la paura”, dalla vita ricchissima e intensa, sia l’Uomo coniugato in tutti i suoi ruoli: da figlio a padre, da fratello a marito, sempre e comunque amorevole, generoso con tutti e, al contempo, lucido e autocritico con sé stesso – ma questa è un’altra storia, più intima e privata, che oggi voglio solo sfiorare, quasi accarezzare, con la stessa riservatezza che lo contraddistingueva.
La genesi di questo libro memoriale – dal titolo La paura è un lusso che non puoi permetterti. Storia di un’avventura imprenditoriale – è scandita da una narrazione in prima persona della propria avventura imprenditoriale, che si snoda in una fluida rilettura, anche in senso metaforico, degli avvenimenti, dove tuttavia non vi si trova solo una trascrizione di pensieri buttati giù di getto, ma pensieri, fatti, episodi ed elementi riportati con esatta precisione e dovizia di particolari, con nomi e collegamenti.
Così, con mia buona pace per la promessa fatta a mio marito, sono qui a dare il mio contributo alla causa. Accanto a me, e di fronte a me, c’è chi può descrivere meglio i contesti inquinati in cui, nonostante tutto, era stata realizzata la più grande realtà industriale e commerciale europea nel settore dell’olio da olive degli anni Novanta. Le best practices imprenditoriali, i principi di onestà, correttezza e lealtà, non hanno salvato Berardino Guarini da un epilogo doloroso, anzi: sono proprio questi elementi ad averlo condannato.
Mio marito ha sicuramente vissuto con rabbia, dolore e un senso di profonda frustrazione, le ingiustizie subite, come pure le calunnie della carta stampata. Come sempre accade, quando si consumano simili drammi e ingiustizie così potenti, alla verità dei fatti, emersa limpidamente, non è mai stato dato lo stesso clamore. La menzogna ha vinto sulla verità.
Sempre con grande dignità e coraggio, Berardino ha guardato avanti per sé stesso e per le persone cui voleva bene. Non ha mai smesso di progettare, con disinvolta naturalezza e fervida intuizione, ciò che in un determinato momento sarebbe stata una giusta scelta imprenditoriale, senza peraltro tenerla mai per sé, ma condividendola con gli amici. Era, per chi lo conosceva, la sua formula della felicità, la cifra distintiva della sua persona.
Il libro svela tutti i retroscena, e proprio per questo è bene leggerlo, meditando ogni passaggio. Ringrazio ancora a tutti quelli che hanno voluto fortemente esserci, qui, ora. Grazie a Enzo Mantova, grazie per le sue parole di conforto, e per quelle di sprone. Grazie soprattutto per non aver interrotto il karma positivo che lo legava a Berardino e per averlo traslato sulla mia persona.
Oggi posso dire con certezza che anche la paura di parlare, che spesso mi ha assalito in questi mesi, “è un lusso che non puoi permetterti”. Glielo devo, a Berardino. Glielo dobbiamo. Grazie.
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