Condimenti

L’universo mondo degli aceti

In prima persona. Storie aziendali. L’aceto, questo sconosciuto. Eppure utilizzo dell’aceto è ampiamente diffuso in cucina, in una pluralità di preparazioni. Ad esempio, viene impiegato in fase di cottura, affinché conferisca al piatto non soltanto sapore, ma anche un grado di acidità necessario per equilibrare i vari aromi e profumi. Non solo condimento, dunque. L'innovazione è fondamentale. Dopo anni di studio si è passati dagli aceti liquidi, nella loro forma tradizionale in cui si è soliti vedere e presentare il prodotto, alle creme e alle glasse, per giungere finanche a aceto solido

Elda Mengazzoli

L’universo mondo degli aceti

Il settore della ristorazione è solito proporre le diverse tipologie di aceto – di vino, balsamico e di mele – a complemento del piatto, per il condimento delle pietanze direttamente al tavolo dei commensali.

Quello che forse, spesso, si ignora, è che l’utilizzo dell’aceto è ampiamente diffuso in cucina, in più preparazioni. Ad esempio, viene impiegato in fase di cottura perché conferisce al piatto non solo il sapore, ma anche un grado di acidità necessario per equilibrare i vari aromi e profumi.

Dopo anni di studio siamo passati dagli aceti liquidi, la forma tradizionale in cui si è soliti vedere e presentare questo prodotto, alle creme e alle glasse, per poi giungere all’aceto solido. Si tratta di Parpaccio, un aceto da grattugiare, che può essere utilizzato per abbellire il piatto ma, soprattutto, per conferirgli sapore. È proprio un aceto solido che dà modo di sperimentare e giocare in cucina.

Sarebbe sicuramente interessante vedere nei locali la carta degli aceti per far conoscere tutti quei sapori particolari che sono frutto di tipologie specifiche di vino – Chianti, Merlot o Cabernet – e non solo, se si pensa a tutte le novità che il mercato presenta.

Uno di questi può essere l’aceto balsamico di mela, realizzato esattamente con lo stesso principio dell’aceto balsamico, quindi si parte proprio dal succo concentrato della mela e questa tecnica di produzione consente di mantenere sia la parte aromatica del frutto e sia quella zuccherina.

Anche nell’ambito della grafica e del design il mondo dell’aceto si è evoluto molto, e una spinta forte è arrivata proprio dal contest Le Forme dell’Aceto indetto da Olio Officina. Così, l’aspetto qualitativo viene accompagnato da una confezione che punta a impreziosire il prodotto e, attraverso quest’ultima, cerchiamo di fornire informazioni al consumatore su come utilizzare l’aceto in questione.

L’uso di un QRCode che riporta direttamente al sito per approfondire quanti più aspetti possibili – dalla produzione alle ricette – pensiamo sia un buon modo per coinvolgere chi acquista.

Il presente articolo è stato pubblicato sul numero 33 di Oliocentrico, la rivista digitabile sfogliabile edita da Olio Officina la si può leggere QUI oppure QUI

In apertura, foto di Olio Officina

Elda Mengazzoli

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