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Sono trenta gli anni del Consorzio dell’Aceto balsamico di Modena Igp

Celebrati nel Palazzo Ducale di Modena, il Consorzio si è costituito nel 1993 con appena dodici produttori, oggi cresciuti esponenzialmente fino a quarantanove soci e da sempre percorre la strada della promozione e della valorizzazione di uno dei prodotti maggiormente identitari del territorio emiliano. Il suo successo ha fatto sì che divenisse particolarmente imitato - sono recenti i casi emblematici che hanno coinvolto Cipro e la Slovenia – e la sua tutela con numerosi interventi è diventata sempre più necessaria

Olio Officina

Sono trenta gli anni del Consorzio dell’Aceto balsamico di Modena Igp

Le prestigiose sale del Palazzo Ducale di Modena hanno ospitato le celebrazioni per i trent’anni del Consorzio dell’Aceto balsamico di Modena.

Costituitosi nel 1993 con appena dodici coraggiosi produttori oggi cresciuti esponenzialmente fino a quarantanove soci, il Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena da sempre percorre la strada della tutela e della promozione, nonché della valorizzazione di questo prodotto di eccellenza del Made in Italy, a cui si può certamente ascrivere il merito di aver accresciuto non soltanto il benessere economico del territorio ma anche quello sociale, creando posti di lavoro e facendo del suo tessuto produttivo, ovvero le acetaie, addirittura un driver turistico.

Molto è stato fatto nel corso degli anni, con una intensificazione nel passato più recente, soprattutto dal punto di vista della tutela dei marchi e della denominazione, sia a livello nazionale, comunitario e internazionale. Il successo del prodotto a livello internazionale, primo in Europa tra i prodotti Dop e Igp per i numeri dell’export, ha fatto sì che divenisse un prodotto particolarmente imitato; tra i casi più emblematici di emergenza di natura legale che il Consorzio si è trovato ad affrontare negli ultimi anni sono quelli che coinvolgono Slovenia e Cipro.

Insieme a importanti figure del mondo associativo e politico – istituzionale, si è fatta memoria di coloro che hanno fondato il Consorzio e delle aziende che oggi ancora lo sostengono e, con il supporto degli ospiti, si è aperta una riflessione sulle prospettive di tutela ed evoluzione del sistema dei prodotti Dop e Igp, sulle necessità di creare networking e alleanze significative e di fornire sistemi di governance adeguati alla complessità di questo ecosistema.

In rappresentanza delle istituzioni, unitamente al Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena Mariangela Grosoli e al Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Enrico Corsini – con il quale è stato annunciato in anteprima assoluta la costituzione di un Consorzio di secondo livello tra le due realtà della Igp e della Dop attraverso il quale i due enti opereranno insieme per il bene dei prodotti e del territorio – all’incontro sono intervenuti tra gli altri il Vice Presidente del Senato Sen. Gian Marco Centinaio, il Presidente della Commissione Agricoltura del Senato Sen. Luca De Carlo, l’Eurodeputato e membro della Commissione per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale al Parlamento Europeo On. Paolo De Castro, oltre al Governatore della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e al Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli.

La riflessione sul sistema dei Consorzi di tutela è stata sviluppata attraverso gli interventi del Direttore Generale di OriGin Italia e della Fondazione Qualivita Mauro Rosati, del Presidente di OriGin Italia Nicola Cesare Baldrighi, del Direttore del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano, del Presidente di OriGin International Riccardo Deserti e del Presidente del Consorzio tutela del Parmigiano Reggiano, nonché Vicepresidente Coldiretti nazionale, Nicola Bertinelli.

In particolare, il Governatore della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, è intervenuto ribadendo come la presenza e l’azione del Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena abbiano dato un contributo essenziale per la grande crescita della notorietà internazionale del territorio modenese e di tutta la regione: “Siamo la Regione con più marchi Dop e Igp in Europa: un primato che vogliamo consolidare, restando al fianco delle aziende che con competenza e passione continuano a investire nella qualità e nell’eccellenza dei loro prodotti. L’esperienza del Consorzio è doppiamente felice: in questi trent’anni ha saputo esaltare un prodotto unico al mondo e ha dimostrato come mettersi insieme e lavorare fianco a fianco sia la strada vincente per competere sui mercati internazionali”.

“Oggi celebriamo un successo che nessuno trent’anni fa avrebbe mai immaginato – ha spiegato il Presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena Mariangela Grosoli – e che si è tradotto in un valore importante per il nostro territorio e per la notorietà internazionale di Modena come simbolo dell’eccellenza agroalimentare. Sono dunque orgogliosa e fiera di poter condividere questo momento con chi ha creduto da sempre nelle potenzialità del Consorzio e dell’Aceto Balsamico di Modena e che, con la loro professionalità e passione, hanno contribuito allo sviluppo di tutto il settore”.

Fa eco a rafforzare le parole della Presidente, il Sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli: “L’Aceto Balsamico di Modena è un elemento identitario del nostro territorio, parte della storia non solo gastronomica della città (pensiamo allo sviluppo della tradizione che si deve agli Este). Le sue stesse vendite in Italia e nel mondo sono una promozione della nostra città, Modena, di cui porta il nome. In questo senso il trentennale del Consorzio segna una scadenza importante ed il consolidarsi della sua tutela. Uno dei punti fondamentali della rinascita turistica della nostra città e di tutto il territorio provinciale è del resto legato all’enogastronomia modenese”.

Una questione che ha avuto tra i suoi principali difensori il Senatore Gian Marco Centinaio, una delle figure istituzionali che fin da subito ha supportato l’azione del Governo e del Consorzio a tutela di questa parte essenziale del patrimonio culturale italiano.

“Le eccellenze agroalimentari sono una risorsa non solo per i singoli produttori, ma per tutto il sistema-Italia. Per questo abbiamo il dovere di tutelarle e lo stiamo facendo anche con efficacia, come dimostra quanto accaduto a Bruxelles. I prodotti Dop e Igp – a partire proprio dall’Aceto Balsamico di Modena – sono unici di nome e di fatto. Di fatto, per la qualità, la tradizione e il legame con il territorio che li contraddistinguono. Adesso contiamo che possano diventarlo anche di nome, a partire dalla norma votata ieri nella Commissione del Parlamento Europeo contro l’italian sounding. I cittadini europei hanno il diritto di sapere con chiarezza cosa mangiano e bevono, così come cosa fa veramente male e cosa no”.

Sul tema “caldo” della riforma del sistema delle Indicazioni Geografiche europee è intervenuto Paolo De Castro relatore dell’Europarlamento sulla proposta in discussione “Proprio ieri, la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha approvato la proposta della Commissione Agricoltura ed ora attendiamo il voto in “plenaria” previsto per fine maggio. Con questo regolamento – continua l’On. De Castro -, creeremo un vero testo unico europeo sulle produzioni di qualità, che rafforzerà la protezione, la promozione e la sostenibilità delle nostre Indicazioni geografiche, conosciute in tutto il mondo come sinonimo di qualità ed eccellenza, superando quelle falle del sistema che hanno consentito  di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre indicazioni geografiche, come nel caso dell’Aceto Balsamico sloveno e cipriota e del Prosek made in Croazia”.

I numeri del comparto

Nel 2021 il comparto ha raggiunto il suo record storico, con una produzione certificata che ha superato i 100 milioni di litri e oltre un miliardo di euro al consumo; cifre che nel 2022 si sono attestate su – 5% per le ripercussioni congiunturali globali. Il 92% della produzione di Aceto Balsamico di Modena viene esportata: oggi il prodotto è commercializzato in 130 differenti Paesi. Al mondo dell’Aceto Balsamico di Modena appartengono 95 cantine, 47 concentratori, 79 acetaie e 174 confezionatori. Gli addetti al settore sono oltre 1.000. Queste cifre collocano il prodotto come il primo ambasciatore del Made in Italy per l’export e nella top five delle specialità alimentari Dop e Igp italiane, al fianco di Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop, Mozzarella di Bufala Campana Dop.

A conclusione dell’incontro è stato consegnato un riconoscimento ai dodici soci fondatori: Acetificio Pontiroli Artos S.R.L., Aceto Balsamico del Duca di Adriano Grosoli Srl, Azienda Agricola Manicardi Srl, Bellei Luigi e Figli Srl, Bertoni Sante, Carandini Emilio e C. Snc, Cesare Fiorucci Spa, Elsa di Federzoni Sabrina ed Elena, Fattorie Giacobazzi Srl, Gran Deposito Aceto Balsamico Giuseppe Giusti Srl, Modenaceti Srl, Monari Federzoni Srl

In apertura, foto di Sonia Santagostino per Olio Officina©

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