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Il vino della settimana: Falanghina 2017, a firma La Sibilla
È un bianco base Dop Campi Flegrei dell’azienda proprietà della famiglia Di Meo, di grandissima espressione. Al naso è giovane con una grandissima intensità di profumi, abbastanza persistenti. Si percepiscono netti: limone, frutta gialla fresca, floreale, fiori campo, camomilla, agrumi, erbe aromatiche e anice stellato
Enrico Rana

Ritrovo quest’azienda dopo quasi dieci anni, grazie a un agente di vini che è passato nella mia enoteca e me li ha proposti. Ho collaborato con la famiglia Di Meo nei miei primi anni da enologo e li ricordo con grande piacere e stima.
La Sibilla si trova a Bacoli, nei Campi Flegrei, con vigne a pochi metri dal mare su terreni vulcanici costituiti da cenere e lapilli. Proprio grazie a questi terreni troviamo viti storiche della zona allevate a piede franco.
I vini sono la massima espressione del territorio, la vicinanza al mare si sente in ogni sorso.
La Falanghina che ho degustato è un bianco base dell’azienda ma, nonostante questo, di grandissima espressione.
Al naso è giovane con una grandissima intensità di profumi, un po’ più limitata la persistenza ma è al gusto dove mi ha colpito di più, grande equilibrio e grande freschezza e ottima sapidità che aiuta a dare una lunga persistenza al gusto in bocca.
Falanghina 2017 –La Sibilla – Bacoli (Napoli), Campania
Ottimo vino con un ottimo prezzo, intorno ai 10 euro sullo scaffale, io l’ho comprata direttamente dal distributore e il prezzo all’operatore è 6,20 + IVA.
Abbinamenti: tartare di tonno/spada, sautè di cozze e vongole in bianco, Risotto di mazzancolle, Filetto di pesce spada.
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