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Le ostriche, l’olio, la magia del Portogallo

Delizie gastronomiche, con utili consigli relativi alla non facile apertura dei pregiati molluschi (se non si ha con sé l’attrezzatura giusta al momento giusto). Immancabile l’extra vergine portoghese Oliveira da Serra selezione Gourmet

Carlo Romito

Le ostriche, l’olio, la magia del Portogallo

Se non si ha con sé un attrezzo specifico per l’apertura delle ostriche, meglio non usare mai un coltello, perché è pericolosissimo.

Noi cuochi sappiamo bene che in assenza dell’attrezzo più idoneo per l’apertura, è sufficiente ricorrere a un piccolo cacciavite a lama, facendo leva dall’interno.

Prendete il mio esempio: le ho gustate vive con lime, olio extra vergine di oliva portoghese (uno fra i più premiati) e un pregiato vino bianco della valle del Douro.

In ultimo, noci e mollica di pane tostati insieme, quindi pepe bianco macinato al momento.

L’olio? È un extra vergine molto apprezzato, vincitore a molti concorsi internazionali. Si tratta della selezione Gourmet di Oliveira da Serra, del gruppo Sovena. È un omaggio al mulino (come chiamano qui i frantoi) Lagar do Marmelo.

Un olio dal fruttato maturo, morbido e delicatamente dolce al primo impatto, con una nota verde e leggermente amara in chiusura.

Vi assicuro che è stata bellissima l’escursione ad Aveiro, con gli amici dell’associazione francofoni di Figueira da Foz che ringrazio per avermi accolto fra loro con cordialità e calore.

La lunga camminata nelle paludi lacustri di mare si è felicemente conclusa dagli ostricari.

Quando tutto sarà possibile e si tornerà a una condizione pre-covid, non mancate di vivere una simile esperienza.

Le foto sono di Carlo Romito

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