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Lo produco, lo racconto: l’olio Bufalefi

L'AUTORECENSIONE. "Un tempo non amavo l’olio d’oliva, perché non lo conoscevo". Esordisce così una tra le figure più originali del mondo agricolo siciliano e italiano, vignaiolo e olivicoltore, titolare della Cantina Modica di San Giovanni a Noto,ma anche fine intellettuale, giornalista culturale, autore di importanti saggi

Felice Modica

Lo produco, lo racconto: l’olio Bufalefi

Avvertenza. Questa autorecensione è stata pubblicata sul numero 1 di Oliocentrico, giugno 2019, rivista mensile edita da Olio Officina. Si tratta, appunto, di una autorecensione, proprio perché riteniamo molto importante che chi produce,e lo fa bene e con grande professionalità, racconti anche in prima persona il proprio olio, spiegando cosa vi sta dietro e il senso stesso del produrre secondo la propria visione.

Un tempo non amavo l’olio d’oliva, perché non lo conoscevo. Imperdonabile, visto che rappresento la settima generazione di produttori e che nell’azienda di famiglia ci sono seimila ulivi. Ma era così. Impegnati nella viticultura, i miei vendevano le olive sugli alberi, ricevendo denaro e uno scadente olio “per la casa”. Poi ho cominciato a leggere e studiare. A sperimentare.

Raccolta precoce (vent’anni fa uno scandalo, oggi una moda), a mano o con mezzi meccanici (uno fra i primi “scuotitori”).

La scelta del frantoio, massima igiene, molitura immediata post raccolta, stoccaggio veloce e sotto azoto. L‘assaggio del primo nettare verde come i grossi ramarri che incrocio sulle strade di settembre nella mia campagna.

Profumo nel naso, lacrime agli occhi, pizzicore in gola. Subito, la sera, “occhi di lupo” con pecorino grattugiato e oro verde appena franto. Amore al primo assaggio e ancora dura.

Il primo e, per alcuni anni, l’unico a rappresentare la Sottozona val Tellaro di Dop Monti Iblei.

Ancora assaggio l’olio nuovo con trepidazione e ogni anno vi riconosco il profumo di fruttato medio con leggera sensazione erbacea. La lieve sensazione di piccante che ne esalta l’uso a crudo per condire legumi, bruschette, insalate e grigliate.

Da olive Moresca, per la maggior parte e, in piccola misura, Verdese. Secondo antica tradizione che abbiamo rispettato sposandola però a metodi di raccolta, estrazione e conservazione d’avanguardia.

Cantina Modica di San Giovanni

Olio extra vergine di oliva Bufalefi

Dop Monti Iblei, sottozona Val Tellaro

Olivaggio: Moresca 80%, Verdese 20%

Abbinamenti suggeriti: legumi, insalate, grigliate e bruschette

Felice Modica

L’autore di questa auto recensione si presenta da solo

Mi chiamo Felice Modica e rappresento la settima generazione di una famiglia di viticoltori e olivicoltori. Coi miei figli siamo all’ottava. Ho cominciato ad estrarre l’olio dalle olive a causa del mio caratteraccio. Infatti ci voleva poco perché l’unico acquirente che acquistava le nostre olive sugli alberi chiedesse lui di esser pagato. E allora, di punto in bianco, decisi di raccogliere in proprio. Pur privo di esperienza e di mercati. Avevo fatto il giornalista, prima, e nessuno avrebbe scommesso un centesimo bucato sul mio futuro da agricoltore. È andata bene (forse…). Vendo l’olio in Giappone, mangio di gusto la pasta con l’olio che prima aveva il sapore di una punizione. Sono invecchiato indecorosamente, ma non mi hanno domato. La domesticazione, se mai vi sarà, avverrà in un’altra vita…

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