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L’olivicoltura d’alta quota piemontese nell’extra vergine “Antiquo”

Saggio Assaggio. Nel comprensorio di Monte Oliveto gli olivi sono presenti ben prima dell’anno 1100 d.C. Il clima rigido e le forti gelate non hanno contributo alla coltivazione, ma spinto da un forte spirito propositivo, Giovanni Maria Bocchino, della Società Agricola Santa Caterina, nel 2016 ha recuperato e messo in produzione piante ultracentenarie che ci restituiscono un olio versatile, dal gusto vegetale, e ideale per più impieghi

Luigi Caricato

L’olivicoltura d’alta quota piemontese nell’extra vergine “Antiquo”

Partiamo dal fatto che l’olivicoltura in Piemonte è un dato di fatto, non certo una novità.

È una novità solo per chi non conosce la storia olivicola della regione. Sì, perché possiamo parlare a buon diritto di storia, senza esagerare, visto che vi si coltivano olivi da molto tempo.

Così, un produttore molto motivato, Giovanni Maria Bocchino, ci crede a tal punto da aver recuperato e messo in produzione nel 2016 piante ultracentenarie che ci consegnano l’olio denominato Antiquo.

Nel frattempo il giovane Bocchino – perché, sì, è giovanissimo, e pure talentuoso – si è dato tanto da fare da aver raggiunto il traguardo degli attuali mille olivi, disposti su una superficie complessiva di quattro ettari.

Nel caso dell’azienda Santa Caterina l’eccezione non è soltanto nel fatto che rientri in quella che tutti conoscono essere l’espressione di una rinnovata olivicoltura piemontese, quindi di confine, posta all’estremo nord ovest del Paese, in areali difficili per il freddo, ma un’altra particolarità, e unicità, è anche l’essere espressione di una olivicoltura d’alta quota.

Sì, perché gli olivi allignano sui colli pinerolesi, a 370 metri sul livello del mare. Non in una zona qualsiasi, perché siamo nel comprensorio del Monte Oliveto, dove gli olivi sono presenti ben prima dell’anno 1100 d. C.

Solo il freddo, con le forti gelate avevano spento e ridimensionato la coltivazione, ma ora c’è un nuovo spirito e il vantaggio del cambiamento climatico che qui sta favorendo la pianta.

Il progetto che Giovanni porta avanti darà luogo ad altri due oli, di cui sono già stati registrati i nomi: Opera e Anima. Tre cru, dunque.

E ora, intanto, ecco Antiquo: note fruttate verdi, erbacee al naso, pulite e fresche, nette; sensazione di morbidezza, avvolgenza e buona fluidità al palato, unitamente a un amaro equilibrato, e un piccante ben dosato, armonico, e anche piacevolmente persistente in chiusura.

Gusto vegetale che richiama il carciofo. Ideale per più impieghi, versatile. Non resta che attendere i nuovi cru.

Società Agricola Santa Caterina di Giovanni Maria Bocchino & C.

Olio extra vergine di oliva Antiquo

Dove: Pinerolo, Torino, Piemonte
Casa virtuale: aziendasantacaterina.it
Olive: Frantoio, Leccino, Pendolino, Picholine
Prezzo: euro 25
Bottiglia: 250 ml
Abbinamento: con pesci alla griglia, creme di verdura, insalate di mare

Questa recensione è possibile leggerla anche sul numero 31 del mensile Oliocentrico, rivista edita da Olio Officina

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