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Pesce bentopelagico per cena

In questa estate in cui molti sono al mare, come si fa a non gustare un Alfonsino Splendens? Se non avete avuto occasione di farlo, datevi da fare. Vi avvertiamo, tuttavia: non è facile reperirlo sul mercato. E’ come se fosse una caccia al tesoro. Ma noi vi diamo qualche dritta, e anche un olio da utilizzare: un monocultivar Arbequina

Daniele Tirelli

Pesce bentopelagico per cena

Potevamo farci sfuggire un Alfonsino Splendens (Beryx)? Questo pesce bentopelagico appartenente all’ordine dei Beryciformi è piuttosto raro nei nostri mercati. Infatti, pur essendo presente in vari oceani, vive a 200 metri di profondità, spingendosi finanche a 1500.
I suoi occhioni testimoniano la capacità di scorgere le prede nel buio degli abissi: piccoli pesci, crostacei e cefalopodi.

Si comprende quindi la scarsità del suo pescato e la sua comparsa rarefatta nei circuiti commerciali.
L’esemplare maschio che ho comprato da Super U era un adulto maturo di 700 gr e 34 cm di lunghezza. In natura l’Alfonsino può raggiungere anche 70 cm di lunghezza, un peso di poco più di 4 kg e un’età di 23 anni. Il nostro esemplare dovrebbe aver avuto un’età di circa 6-7 anni, la qual cosa ha reso la sua carne bianchissima estremamente morbida e per nulla fibrosa.

L’altro suo pregio è quello di avere una sacca ventrale raccolta sotto la grande testa, la qualcosa, assieme alla particolare struttura ossea, consente di ricavare due grandi filetti laterali; un po’ come accade per lo squisito San Pietro. In più è facile da eviscerare e da squamare.

Ciò detto, messo al forno e accompagnato da un puré di fave pugliesi e da una salsa Nantua, (e naturalmente un filo d’olio monocultivar Arbequina Alhema de Queiles), l’Alfonsino Splendens non ha fatto certo rimpiangere il suo prezzo sopra la media. Un Grecanico di Sicilia ha completato il tutto.

L’olio utilizzato ha un intenso e fresco profumo di mandorla dolce e di banana, e, a seconda delle annate, vi si riconoscono sfumature di pomodoro e carciofo e lievi allusioni alla cannella.

Le foto sono dell’Autore

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