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Quando l’olio incontra il mare

Serate romantiche a lume di candela a pochi metri dalla riva, oppure pranzi snelli e leggeri in cui è l’olio extra vergine di oliva a dominare la scena. Siamo però sicuri che ci siano gli oli giusti? L’esperienza pugliese, di comarketing, tra l’azienda olearia Pantaleo e Lido Bambù

Olio Officina

Quando l’olio incontra il mare

Siamo sinceri: stare in vacanza e godersela anche scegliendo le condizioni migliori per mangiar bene è proprio ciò che ci vuole, per chi intenda staccare e starsene finalmente lontano dai ritmi frenetici lavorativi.

Ora che Ferragosto incombre, tanto più. Si avverte la necessità di staccare e sgombrare la mente. Rilassarsi, è questo l’imperativo che ci si impone. Anche perché è un voler bene a se stessi, il concedersi il lusso (perché tale in fondo è) di un sano relax.

Ecco allora i pranzi, o le cene in riva al mare. Al centro sud si chiamano “lidi”, al centro nord si chiamano invece “bagni”, ma la sostanza non cambia: si tratta degli stabilimenti balneari, in cui è possibile ritrovare quell’occasione di svago prima che tutto ricominci. L’estate è bella, ma le vacanze sono sempre più brevi rispetto al passato.

Il poco tejmpo della vacanza lo si vuole vivere nelle migliori delle condizioni possibili. Lo stesso vale a proprosito di cibi: si cerca anche una qualità di vacanza. E la qualità non è soltanto nel mare bello e pulito, ma anche nel bell’ambiente nel quale condividere la vacanza. C’è da considerare anche la qualità dei cibi che si trovano nei locali vicini o che si affacciano sul mare.

Sono sempre soddisfacenti pranzi e cene? A guardare anche al recente passato, la qualità complessiva è decisamente migliorata: un migliore offerta, ma anche più variegata. Il punto debole, per chi apprezza i buoni condimenti, sono semmai proprio gli oli e gli aceti, di solito pessimi, o comunque non tali da meritare un plauso. C’è al contrario chi cerca invece di dare una svolta anche su questo fronte; ed ecco dunque chi addirittura stringe accordi, pur di aprire un varco nuovo, e aprire così a nuove tendenze, sperando in un cammbiamento.

E’ cio che ha fatto una storica azienda olearia pugliese, la Pantaleo di Fasano. Con il Lido Bambù di Capitolo, in provincia di Bari, è stato raggiunto un accordo che promette bene. Una vera collaborazione che sembra stia dando buoni frutti: la curiosità non manca, soprattutto da parte degli avventori del lido, specialmente se stranieri.

Da questa estate 2014 si utilizzano ai tavoli delle bottiglie dedicate, in confezioni da 250 ml, con un sistema di chiusura peraltro molto all’avanguardia, con il tappo drop stop che ne facilita l’uso, ma anche con un materiale di facile apertura, senza il rischio da un lato di ferirsi e dall’altro di ungersi o di ungere la bottiglie durante l’impiego.

La clientela – ammette il titolare del lido – è quella buona. E’ qualificata, colta e sensibile. Ci sono anche stranieri, molto attenti all’olio da utilizzare.

Non è che sia facile, ammette Francesco Strippoli, il titolare di Lido Bambù, ma provarci è molto importante: si apre un nuovo percorso. Quando ho ricevuto la proposta non ho esitato. Molti danno la colpa alla ristorazione, e in buona parte è vero, ma è lo stesso cliente in verità che cura poco l’aspetto legato agli oli e in generale ai condimenti. Non a caso sono i clienti migliori, quelli più attenti e curiosi, che hanno mostrato apprezzamento.

I nostri clienti arrivamo per lo più dalle zone vicine, in un’area in cui di solito sono abituati a confrontarsi con oli di qualità, ma noi cerchiamo di coinvolgerli ulteriormente. Ad alcuni di essi regaliamo anche le bottiglie come ricordo, così da farli tornare a casa con un dono.

L’attenzione non si ferma solo ai tavoli, anche in cucina si presta una seria attenzione agli oli da utilizzare, perfino nelle fritture, proprio là dove in pochi nella ristorazione utilizzano oli di buona qualità e tenuta, rispetto alla alte temperature occorre scegliere gli oli più stabili. Noi optiamo per l’olio di oliva, rigorosamente.

Il seme della curiosità è stato gettato: vedremo. Intanto vengono da noi persone che vogliono capire come l’olio influenzi il gusto, e in diversi ormai – spiega Strippoli, il titolare del lido – si divertono anche degustando l’olio in purezza, così da sentirne le peculiarità sensoriali con cui si presenta.

E’ ancora presto per fare il punto della situazione, tuttavia. Occorre lavorarci ancora. Abbiamo iniziato da questa estate con l’olio Pantaleo, vedremo a fine stagione come andrà, su un piano più generale, senza fernmarci alla emtovità del primo impatto, ma cercando di capire come proseguire.. La sensazione è che provare è sempre la soluzione giusta. La soddisfazione c’è, ma occorre insistere. Cercare un olio di qualità è soprattutto un fatto di educazione.

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