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Un olio di nome Pietro

SAGGIO ASSAGGIO. L'amaro e il piccante ben modulati, è l'extra vergine prodotto da una storica famiglia ligure: i Giacomelli, di Castelnuovo Magra. Rotondo e armonico, al palato, è un blend ricavato da cultivar Razzola, Frantoio, Moraiolo e Leccino

Ilaria Santomanco

Un olio di nome Pietro

È una bellissima storia di famiglia, quella dell’azienda Giacomelli, che nasce con Pietro Giacomelli, classe 1915.

Proprietario di alcuni terreni, si dedica all’attività agricola e i suoi famigliari la continuano. La svolta arriva con Roberto Petacchi.

È lui a prendere le redini nel 1993, ad ampliare la tenuta e a trasformarla in un’azienda vitivinicola di successo. Accanto al vigneto dedicato al Vermentino Boboli si estendono gli oliveti, tutti rientranti nel comune di Castelnuovo Magra, tra le Alpi Apuane e il mar Tirreno.

La produzione di olio mette a frutto le cultivar Razzola, Frantoio, Moraiolo e Leccino, utilizzate in blend nell’olio recensito.

Le versioni monocultivar sono invece riservate alle varietà Razzola e Leccino.

Il legame con il territorio e la famiglia è ben espresso nell’etichetta, semplice e di grande impatto: sul fondo scuro si staglia il nome del nonno materno, Pietro, con una vezzosa P rovesciata, quasi un invito a tener fede agli insegnamenti del passato per affrontare con consapevolezza il futuro. Ai piedi, il profilo di Castelnuovo Magra, contraddistinto dall’alta torre merlata del castello. L’olio è di colore verde limpido con riflessi paglierino. All’olfatto elargisce profumi netti di matrice erbacea, con rimandi al prato appena falciato, al basilico e alla foglia di pomodoro, insieme a tratti agrumati di buccia di cedro. Le componenti di amaro e piccante risultano ben modulate, per un palato rotondo e armonico.

Giacomelli

Olio extravergine di oliva Pietro

Olivagione: 2020

Dove: Castelnuovo Magra, La Spezia, Liguria

Casa virtuale: aziendaagricolagiacomelli.it

Olivaggio: Razzola, Frantoio, Moraiolo, Leccino

Bottiglia: 750 ml

Prezzo al pubblico: euro 13

Abbinamenti: lattughe ripiene.

Potete leggere questa recensione anche nel numero 21 del mensile di Oliocentrico

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