Il progetto Life Agrestic per un’agricoltura più attenta agli impatti sul clima
Verranno così promossi nuovi sistemi colturali, maggiormente efficienti e ad alto potenziale di mitigazione del cambiamento climatico. I lavori si svolgeranno in Emilia-Romagna, Toscana e Puglia per una durata di quattro anni e mezzo
Visti i tanti shock che sta subendo la nostra agricoltura per quanto riguarda il clima e i cambiamenti geopolitici, è necessario che ci prepariamo a prevedere un’agricoltura del futuro innovativa e resiliente.
Inserendo le varietà di colture da adattare alle specificità locali, che richiede maggiore conoscenza per ettaro, è un modo per intervenire incrementando anche la conoscenza da trasferire ai consumatori che chiedono attenzione per clima e ambiente ed equità nella filiera.
Il problema è di coltivare di più in base alla crescente richiesta, senza impattare negativamente sul clima.
Il progetto “Life Agrestic – Reduction of Agricultural GreenHouse gases Emission Through Innovative Cropping Systems”, finanziato dall’Ue e iniziato a settembre 2021 promuoverà l’adozione di sistemi colturali innovativi ed efficienti, ad alto potenziale di mitigazione del cambiamento climatico, e contribuirà alla diffusione di visioni e strumenti innovativi per un’agricoltura più efficiente e attenta agli impatti sul clima.
Si cercherà di consigliare ai coltivatori europei l’adozione di sistemi colturali innovativi ed efficienti, basati sull’uso di leguminose e colture di copertura (catch crop) in grado di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Il progetto, della durata di quattro anni e mezzo, coinvolge sei partner: Horta s.r.l., ART-R, Isea, New Business Media, Scuola Superiore di Sant’Anna eUniversità Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.
I lavori si svolgeranno in Emilia Romagna, Toscana e Puglia e si focalizzerà sull’inserimento di leguminose e catch crops nelle rotazioni di cereali e colture industriali (pomodoro e girasole), per ridurre le emissioni di gas serra, incrementare il sequestro del carbonio e la disponibilità di azoto organico.
Si svilupperà, inoltre, un innovativo strumento di supporto alle decisioni (Dss) per una gestione efficiente dell’intero sistema colturale (rotazioni pluriennali di diverse colture), razionalizzando l’utilizzo di input esterni (fertilizzanti azotati, fitofarmaci ecc.) e risorse non rinnovabili (suolo e carburanti) e aumentando rese, qualità e sicurezza dei prodotti.
Ci sarà anche lo studio di un prototipo per il monitoraggio automatico e continuo dei flussi di gas serra dal suolo, di un’etichetta di prodotto e di schemi per il pagamento di Servizi Ecosistemici.
In apertura, foto di Olio Officina©
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