Cosa è accaduto in agosto in Puglia nei luoghi del batterio degli ulivi
È entrato in vigore la tanto attesa autorizzazione all’impianto di diverse specie immuni a Xylella fastidiosa in zona infetta. È il caso di dire: finalmente. Non è stato facile giungere a un simile obiettivo. Cosa comporta tutto ciò
Dopo una lunga gestazione la tanto attesa autorizzazione all’impianto in zona infetta di diverse specie immuni a Xylella fastidiosa è finalmente in vigore.
L’impianto di mandorlo e ciliegio, a cui il Regolamento (UE) 2020/1201 del 14 agosto 2020 aveva aggiunto anche pesco, susino, albiocco e tutte le specie di agrumi, fino allo scorso 3 agosto è stato vietato in tutta la zona infetta, praticamente il 40% dell’intera Puglia.
Avvalendosi dell’art. 18 dello stesso Regolamento 1201, che consente di autorizzare “varietà che si sono dimostrate resistenti o tolleranti”, e della notevole mole di dati prodotti dall’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del Cnr, che ha consentito di dimostrare sia l’immunità di agrumi, pesco, susino e albicocco che la bassa suscettibilità di mandorlo e ciliegio, il Dirigente della Sezione Osservatorio, dottor Salvatore Infantino, ha dapprima acquisito il parere favorevole del Servizio Fitosanitario Nazionale e quindi firmato l’Atto Dirigenziale N. 75 del 03_08_2021 (QUI) con cui si autorizza l’impianto delle suddette specie che, pertanto, vanno ad aggiungersi alle varietà di olivo “Leccino” e “FS17”.
È bene precisare che questa deroga al divieto di impianto non si applica, perché il Regolamento 1201 non lo consente, alla “zona di contenimento” che attualmente comprende parte degli agri di Fasano, Locorotondo, Martina Franca, Crispiano, Statte e Taranto.
Foto di Info Xylella
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