Curare un oliveto e fare bene al pianeta: da quali pratiche partire
Si è arrivati a un periodo storico in cui tutti i settori devono guardare alla sostenibilità come parte essenziale del proprio lavoro, dove tralasciare questo aspetto significa ignorare tutte le problematiche a cui si sta assistendo da diverso tempo. Per questo il manuale Sustainolive, a cura di Fondazione Prima, nasce con l’obiettivo di fornire alternative per la produzione di olio da olive che garantiscano la tutela dell’ambiente e della biodiversità, conferendo un valore maggiore al prodotto e all’intero comparto
L’aumento della domanda per un determinato prodotto porta, quasi inevitabilmente, a tralasciare aspetti che guardino alla salvaguardia di un territorio e di tutte le componenti che lo caratterizzano: questo è ciò che sta capitando all’interno del comparto olivicolo.
L’impiego di fertilizzanti chimici, con annessa osservanza di pratiche aggressive, e una forte assenza di inerbimento sono sinonimo di una progressiva erosione del suolo e perdita della biodiversità.
Sustainolive parte proprio da qui, dalle soluzioni sostenibili impiegabili per mantenere sano il terreno e favorire, al contempo, la ricrescita del manto erboso e di tutti gli elementi necessari per un corretto funzionamento dell’ecosistema.
Conoscere, essere sempre al corrente di ciò che serve sapere per condurre un oliveto nel migliore dei modi, che non si dimentichi del contesto che lo ospita, è un importante passo per un settore sempre più consapevole.
Il progetto Sustainolive si pone come ponte tra gli olivicoltori e un nuovo tipo di controllo, dal taglio biologico, dei parassiti e delle malattie più comuni, eliminando l’uso di sostanze chimiche di sintesi, sempre più pericolose per la flora e la fauna, favorendo così un nuovo modo di operare e di guardare al domani.
Per approfondire queste e altre tematiche, è possibile prendere visione del manuale e scaricarlo in versione Pdf CLICCANDO QUI.
In apertura, illustrazione di Estrella Mellado
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