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Il biogas fatto bene

Pieno sostegno al biometano. L’Italia è il terzo Paese produttore al mondo dopo Germania e Cina. E’ quanto è emerso nell’ambito dall'evento Biogas Italy, con gli stati generali del biogas che si sono riuniti a Roma in febbraio. L’obiettivo: rilanciare una forma di energia rinnovabile che sviluppa un modello di economia circolare

Marcello Ortenzi

Il biogas fatto bene

Il CIB, Consorzio Italiano Biogas, Snam e Confagricoltura hanno presentato un manifesto comune di sostegno alla filiera del biometano italiano, energia rinnovabile (calore, elettricità, biocarburanti e bioplastiche) che si può ottenere dalla digestione anaerobica di biomasse agricole e agroindustriali.

Il documento, indirizzato al Governo e alla Commissione Europea, è stato diffuso a Roma, 25 e 26 febbraio, nel corso di “Biogas Italy”, gli Stati Generali del Biogas promossi dal CIB in collaborazione con Rimini Fiera, ed evidenzia il ruolo strategico del biometano nella transizione energetica verso un’economia fondata su sostenibilità e circolarità nell’utilizzo delle risorse.

Il biometano si ottiene oggi dalla digestione anaerobica, in appositi impianti ad alta tecnologia, di sottoprodotti agricoli e agroindustriali, di effluenti zootecnici e di colture vegetali di secondo raccolto o ottenute da terreni marginali o non idonei alla produzione di colture alimentari, attraverso un ulteriore processo di upgrading del biogas.

In attesa che si completino le norme tecniche per permettere un utilizzo completo della risorsa, il manifesto evidenzia la necessità di elaborare un’agenda per il biometano con l’obiettivo di ridefinire l’intervallo temporale per l’accesso agli incentivi, considerata la necessità di modulare in maniera più adeguata la loro attuazione; la previsione di un target annuo di biometano da immettere in rete entro il 2030; l’aggiornamento della normativa nazionale in tema di biocarburanti avanzati coerentemente con la direttiva ILUC e la previsione di un sistema che valorizzi il ruolo della filiera di produzione del biometano nella strategia di riduzione della CO2. Tutto ciò è rimasto inattuato dopo la pubblicazione del decreto ministeriale 5 dicembre 2013, dedicato all’incentivazione del biometano, che pure ha già autorizzato la produzione e l’uso di biometano nell’autotrasporto e la sua immissione nella rete di trasporto del gas naturale.

L’Italia è il terzo produttore al mondo di biogas in agricoltura, dopo Germania e Cina, con oltre 2 miliardi di normalmetri cubi di gas naturale equivalente prodotti all’anno. Sono quasi 1500 gli impianti integrati alla filiera agricoltura per una potenza installata che supera i mille MW e una produzione di energia elettrica annua di 8mila GWh.

Nel settore lavorano stabilmente circa 13 mila addetti altamente qualificati. Inoltre, l’Italia è il Paese Ue dove più è diffuso l’utilizzo di auto a gas in quanto costituisce “attualmente il mercato leader europeo per le vendite di veicoli a metano, con circa il 5% dei nuovi veicoli venduti alimentati con questo carburante. Il processo produttivo può contribuire a ridurre in modo significativo le emissioni del settore agricolo, che rappresentano a livello globale il 14% dei gas clima alteranti e a restituire al terreno sostanza organica.

Il digestato, ciò che rimane dopo il processo di digestione anaerobica delle matrici agricole, ha dato prova di essere un ottimo ammendante naturale. Le imprese agricole possono, in questo modo, abbattere i loro costi di produzione e aumentare la competitività delle produzioni agricole tradizionali. Un modello di economia circolare, che alcuni ricercatori e agricoltori hanno ribattezzato “biogas fatto bene”, in grado di rilanciare non solo l’agricoltura, ma anche il sistema economico e industriale.

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