Il turismo dell’olio ha ora il suo punto di riferimento in un consorzio
Chiamateli pure olivicoltori ospitali, se volete. Donne e uomini che si dedicano alla coltivazione degli oli, impegnati a ricavarne olio dalle olive prodotte. L’idea che caratterizza e rende unico tale consorzio è l'aver puntato a valorizzare gli oli attraverso i territori e le imprese effettivamente radicate nei luoghi di produzione. Il punto di forza e di distinzione sono pertanto le attestazioni Dop e Igp, nonché Bio, in quanto sono proprio le certificazioni a premiare l’elemento territorialità
Il nome per esteso è Consorzio Turismo dell’Olio EVO DOP, IGP e BIO ma per brevità è, per tutti, il Consorzio Turismo dell’Olio EVO. Lo potete trovare QUI. Si tratta di una nuova realtà consortile nazionale, nata il 16 febbraio 2021. Tutto è partito da Verona e da quando questo neonato organismo di rappresentanza ha fatto il proprio ingresso in scena sta già raccogliendo positivi riscontri e adesioni in tutta Italia. A sostenerlo è la presidente Mariagrazia Bertaroli, la quale, nella presentazione ufficiale di martedì 8 giugno 2021 avverte: “è un settore ancora tutto da esplorare”.
“In questo momento storico si rende necessario e si ravvisa l’opportunità di lavorare su una migliore valorizzazione del prodottoolio extra vergine di oliva”. Non l’extra vergine generico, tuttavia, ma quello certificato Dop, o Igp, o Bio.
Si dice turismo ma il percorso non è facile, perché si fa turismo creando quanto necessario per affrontare al meglio l’accoglienza e le proposte da presentare agli utenti. Si tratta – precisa la Bertaroli di “costruire un tessuto aziendale ma anche intra-aziendale”.
Insomma, non si procede a caso. Occorre una precisa progettualità.
“La pietra angolare su cui poggia il Consorzio Turismo dell’Olio EVO DOP, IGP e BIO– chiarisce la presidente – è un prodotto certificato qualitativamente superiore che si ricongiunga a un concetto di territorio ed ambiente olivetato”.
Troppo facile ricorrere al generico extra vergine. Dal momento che l’Italia vanta un tessuto esteso e qualificato di produzioni Dop e Igp. Perché non valorizzare dunque queste distinzioni che partono proprio da un disciplinare di produzione che garantisce la territorialità insieme con la qualità nell’osservanza delle regole contenute?
“I tempi – spiega Mariagrazia Bertaroli- sono oggi maturi per lavorare su una sponda poco esplorata. Lavorare sul fronte del turismo permette anche di differenziare il business delle aziende a livello multifunzionale”.
Le dichiarazioni progettuali in poche battute
Il Consorzio Turismo Olio Evo attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale aziendaleintende fornire alle aziende strumenti di coesione territoriale, di dialogoefficace con le istituzioni, di migliore presenza sul mercato attraverso la realizzazione di percorsi turistici tematici, sensoriali, a forte contenuto culturale, paesaggistico e ambientale. Tutto ciò in sinergia con contesti museali, attori del comparto turistico, delle arti, facendo emergere quel ruolo di tutela ambientale e paesaggistica che accompagna l’impegno ad un buon prodotto e contraddistingue il lavoro degli olivicoltori attenti e capaci. In quanto l’olivicoltore è un custode dell’ambiente, del paesaggio olivetato che nel territorio italiano assume la figura di Museo Diffuso, da far conoscere, divulgare e preservare.
Le attività dichiarate in poche battute
Il Consorzio si preoccupa di organizzare tipologie di interventi multilivelloche coadiuvano il lavoro aziendale, di fare sistema e presentarsi a livello internazionale con più incisività e successo.
- Attività di formazione aziendale e di supporto (a titolo esemplificativo: formazione dei produttori per lo sviluppo turistico, con corsi di marketing, inglese, gestione degli strumenti digitali, di comunicazione, formazione di prodotto, accompagnamento nella strutturazione dell’accoglienza di diversi target di fruitori, sinergia con il mondo della ristorazione e della ricerca, implementazione di strumenti digitali per un’accoglienza a portata di click e una commercializzazione a portata di e- commerce, viaggi studio, promozione e sostegno delle attività didattiche, culturali degli associati, servizi di degustazione, comunicazione interna in merito alle stesse, etc).
- Attività di stakeolders presso le istituzioni (a titolo esemplificativo: interazione a varilivelli, regionale, nazionale, europeo, per la determinazione di politiche attive nel settoredella cultura olearia e la valorizzazione prodotto, anche in un’ottica green come previsto daiprossimi orientamenti nazionali ed europei).
- Attività di rete e coordinamento (a titolo esemplificativo: relazioni con soggetti terzi quali Enti di ricerca per analisi e promozione dei consumi, di comunicazione e pubblicità e la valorizzazione degli oli certificati, del paesaggio produttivo e dell’oleoturismo, istituzioni territoriali per la creazione di percorsi dedicati, etc).
- Attività di promozione e valorizzazione (a titolo esemplificativo: sia di produzioni DOP, IGP BIO che della loro componente di custodia paesaggistica, distintiva e caratteristica).
Le tre direttrici di interesse in estrema sintesi
La prima si concentra sulla creazione di processi e modalità di accoglienza in azienda attraverso un’analisi dei fabbisogni, la formazione del personale in azienda o in alternativa di altro personale occasionale o reperibile sul territorio (per es. associazioni di guide o altri soggetti simili).
Nello specifico l’analisi dei fabbisogni ha come effetto la creazione un mini progetto per ciascun soggetto, in cui si evidenziano opportunità, criticità e margini di miglioramento per attrezzare un contesto che permetta la targettizzazione utile al settore turistico.
Per lo sviluppo di questa direttrice di lavoro si creerà un team territoriale che materialmente stilerà una scheda di auditche comprenda detta analisi di bisogni e opportunità, come descritto.
La seconda si apre a contesti che già operano a vari livelli sul territorio stimolando una cooperazione di retee facendo conoscere l’esistenza e l’opportunità derivante dal Consorzio e dalle Aziende ad essa correlate. In questa seconda linea di sviluppo si inseriscono accordi con soggetti quali Parchi, Gal, Comuni, Associazioni, Istituti Alberghieri, Scuole di Cucina, etc. L’interazione sinergica permette di costruire un tessuto collettivo che porti avanti un territorioe non solo il singolo e quindi direttamente ed indirettamente costruisce il messaggio fondamentale che
l’olio extravergine è un valore specifico del paesaggio agricolo e del patrimonio alimentare, in grado di generare cultura, svago, interesse.
La terza lavora sulla costruzione di sinergie specifichecon gli attori, a vari livelli, del comparto turisticoquali Agenzie di intermediazione turistica, Tour operator, Agenzie viaggi, Associazioni dopolavoristiche, etc. Il team di lavoro struttura azioni volte a costruire la reputazionedel mondo oleario sia a livello aziendale che culturale, con azioni dirette a sperimentarne la bontà e a promuoverla presso i propri Clienti.
Inoltre
Per chi intende approfondire, cliccando QUI si può leggere e scaricare il regolamento.
In apertura, foto di olivi in territorio gardesano
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