Gea Terra

La grande sfida: introdurre colture innovative e nuovi prodotti

In Toscana, a partire dai co-prodotti di quattro colture oleaginose - canapa, cartamo, lino e camelina - si punta alla creazione di una piattaforma logistica in grado di coordinare l’offerta di biomassa, verificando la sostenibilità ambientale ed economica delle potenziali filiere produttive. A marzo, presso l’Accademia dei Georgofili, sono stati dimostrati i risultati del Progetto Cobraf

Marcello Ortenzi

La grande sfida: introdurre colture innovative e nuovi prodotti

Il Progetto Cobraf– Cooprodotti da bioraffineria, realizzato nell’ambito del Psr-Fears 2014-2020, sottomisura 16.2, della Regione Toscana, aveva come obiettivo quello di avviare filiere agroindustriali in Toscana a partire dai co-prodotti di quattro colture oleaginose, canapa, cartamo, lino e camelina, e di creare una piattaforma logistica regionale in grado di coordinare l’offerta di biomassa di queste colture, verificando la sostenibilità ambientale ed economica delle potenziali filiere produttive.

Il progetto coordinato da Chimica VerdeBionet e costituito da diciannove partner, tra cui il CRA e l’Università di Pisa, in tre anni ha posto le basi per una piena valorizzazione delle diverse componenti delle colture in oggetto per ottenere bioprodotti innovativi e più sostenibili per almeno sei settori dell’industria toscana: alimentare, cosmesi, farmaceutica, edilizia, legno, automotive (camper), hanno sviluppato e testato vari prodotti e processi innovativi, verificando la sostenibilità ambientale ed economica delle filiere dal campo al prodotto finito.

In particolare il progetto ha conseguito, tra l’altro, i seguenti risultati:

  1. Introduzione di colture innovative con pratiche biologiche, idonee a favorire nuove rotazioni e a migliorare la fertilità dei suoli e la biodiversità agricola.
  2. sviluppo di nuovi prodotti, in particolare:
  • Oli e farine a elevato valore nutrizionale e cosmetico da filiera corta integrata. Gli oli prodotti dalle quattro colture Cobraf sono ricchi di acidi grassi polinsaturi omega3 e omega6, essenziali per il nostro organismo e di altre sostanze quali vitamine e polifenoli. I test di mercato e organolettici organizzati da Effegi srl nel progetto hanno confermato le loro grandi potenzialità nel settore degli alimenti funzionali e anche nella cosmesi.
  • Compositi in fibra di canapa: Tecnowall srl ha realizzato dei compositi a base di poliuretano e fibra di canapa, fornita da Manifatture Maiano spa, per sostituire la fibra di vetro nella produzione di pannelli per i camper. I test condotti dal Polo Tecnologico Magona non hanno dato risultati soddisfacenti per quanto riguarda l’impiego specifico di questi compositi nei pannelli per camper. Estrazione di Cannabidiolo (CBD) e altri princìpi attivi dalla canapa industriale: anche in questo ambito abbiamo novità importanti.

3. Sviluppo di bioraffinerie

L’altro obiettivo fondamentale del progetto era lo sviluppo in Toscana di una rete di impianti e di processi che consentisse l’utilizzabilità reale dei vari co-prodotti delle colture Cobraf.

Segnaliamo in particolare il nuovo impianto di sgranatura, pulizia e cernita di biomasse agricole, piante oleaginose e officinali in particolare, realizzato da Rete Etruscum di Arezzo. L’impianto, che farà anche servizio conto terzi, è in grado di separare tutte le varie parti della pianta – steli, semi, foglie e infiorescenze – in modo da consentirne l’impiego per diverse applicazioni.

L’ultima novità è la nascita in Toscana, a Vecchiano (Pi), di un impianto industriale di stigliatura e macerazione della fibra di canapa, destinata prioritariamente a impieghi nei settori tessile e cartario. L’impianto di Canapafiliera srl, ormai completato, è nato indipendentemente dal COBRAF, ma la sua presenza è destinata ad avere importanti ripercussioni positive sulla filiera della canapa in Toscana e sulla bioeconomia regionale. I risultati relativi alla sostenibilità sono stati molto interessanti per gli agricoltori e, in generale, lungo tutta la filiera.

Il Progetto, per aver individuato i punti di forza e di debolezza delle filiere analizzate, è rientrato tra le buone pratiche segnalate da ITABIA nell’ambito del progetto H2020 BRANCHES all’EIP Agri (http://www.itabia.it/il-progetto-branches/ewExternal Files/PA%20n.23_COBRAF%20ita.pdf).

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia