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Le sfide dell’olivicoltura contemporanea richiedono un nuovo approccio in campo

Le questioni sono quelle di sempre, ma vanno tuttavia affrontate in una prospettiva differente, secondo Bayer CropScience. Come si può controllare oggi, in modo efficace, il grande problema della mosca dell’olivo? E quello della sputacchina e della cocciniglia? Quali sono i giusti prodotti da utilizzare e con quale dosaggio? Ci sono molti altri aspetti che vanno considerati con estrema attenzione. Il supporto tecnico, in questi casi, diventa di fondamentale importanza. Ecco alcune utili e ben dettagliate informazioni, senza trascurare nel contempo anche la difesa da malattie fungine e batteriche, occhio di pavone, lebbra e rogna. E poi, avete mai sentito parlare di nutrizione funzionale?

Olio Officina

Le sfide dell’olivicoltura contemporanea richiedono un nuovo approccio in campo

La scorsa settimana avevamo preso in esame l’incontro che si è tenuto a Bisceglie lo scorso 23 marzo, brillantemente organizzato da Bayer CropScience sul tema “Olivicoltura e suoi protagonisti. Il contesto italiano tra sfide, innovazione e passione”. È possibile leggere l’intero articolo cliccando sul titolo o direttamente QUI.

Avevamo riportato quanto riferito da Matteo Colombo, head of customer marketing in Bayer CropScience, e da Marc Aupetitgendre, country Division Head in Bayer CropScience. Le parole d’ordine erano sostenibilità, innovazione e digitalizzazione. Temi tanto attuali quanto complessi da affrontare, ma ineludibili, perché il futuro dell’olivicoltura si gioca proprio su queste parole chiave.

Questa volta riportiamo i dettagli del dialogo tra tre figure strettamente tecniche: Silvano Locardi, grower & channel manager fruits and grapes in Bayer CropScience, Giuseppe Cortese e Danilo Slanzi, entrambi market development agronomist in Bayer CropScience.

Quando si parla di olivicoltura, sappiamo bene che trattandosi di una coltivazione complessa questa richieda oggi, in quanto tale, una grande attenzione e professionalità, anche perché l’olivo non è più da ritenere, come lo era stato in passato, una coltura di ripiego, coltivando nei luoghi meno ambíti, là dove non si poteva coltivare altro. La pianta è rustica e pertanto richiedeva poche attenzioni. Queste logiche oggi non sono più possibili. L’olivicoltura contemporanea è da considerare al pari di altre colture frutticole, e pertanto necessita di cure e attenzioni fondamentali per l’ottima riuscita in termini di qualità e quantità delle olive prodotte. Si cambia prospettiva. L’olivo per essere coltura da reddito deve affrontare tutte le problematiche agronomiche nel migliore dei modi possibili. Ed ecco quanto è emerso nell’incontro voluto e organizzato da Bayer CropScience.

Uno scenario nuovo

Partiamo da Silvano Locardi, il quale giustamente evidenzia come le sfide di oggi siano cambiate: “sono diverse – sostiene – rispetto a quelle di un decennio o un ventennio fa, e vanno dall’olivicoltura eroica a una intensiva”. Cambia lo scenario, e infatti “si vogliono oggi interpretare le nuove cultivar in un’ottica di produttività con soluzioni che arrivino attraverso dei prodotti fitosanitari efficaci. Bayer CropScience – chiarisce – ha svolto una lunga ricerca per offrire soluzioni per fungicidi, insetticidi, erbicidi. C’è Sivanto Prime, un prodotto per la mosca dell’olivo, frutto di tredici anni di lavoro e di conoscenza delle necessità di un territorio, e oggi – precisa il manager di Bayer – arriviamo con una risposta”.

Foto di Bayer CropScience

Il controllo della mosca dell’olivo

Si tratta di una novità assoluta, Sivanto Prime. Un prodotto specifico per il controllo della mosca dell’olivo. “È un prodotto – precisa l’agronomo Giuseppe Cortese che è già stato registrato in frutticoltura e orticoltura, e dal 23 dicembre 2021 abbiamo ottenuto l’estensione di impiego sull’olivo, per olive sia da olio sia da tavola, per insetti quali mosca dell’olivo, sputacchina e cocciniglia dell’olivo. In etichetta abbiamo un trattamento massimo ammesso all’anno con un dosaggio di 0,75L/ha”.

Lo scenario oggi è cambiato perché non tutti i prodotti che un tempo erano in uso sono oggi ammessi. Ecco, al riguardo, i chiarimenti di Giuseppe Cortese. “Le caratteristiche di Sivanto Prime – afferma – sono numerose: è costituito dal principio attivo Flupyradifurone; e appartiene a una famiglia chimica nuova, ovvero i butenolidi; una formulazione liquida innovativa SL200; un meccanismo d’azione interessante; azione di contatto ed ingestione su stadi giovanili ed adulti; azione sistemica e translaminare come aspetto fondamentale e in particolare la rapidità e persistenza d’azione. La rapidità – spiega il tecnico di Bayer CropScience – è dovuta al Fast Feeding Cessation, caratteristica specifica del Sivanto Prime, così il prodotto è tre volte più veloce nel controllo rispetto ai normali insetticidi. Anche l’assenza di odori e l’ottima miscibilità sono aspetti molto importanti. Sivanto Prime – precisa Cortese – è un prodotto sistemico e translaminare. Abbiamo una traslocazione per via acropeta e ridistribuzione per via translaminare nell’intera vegetazione”.

Cosa c’è da dire altro di utile al riguardo? Che Sivanto Prime protegge ogni parte della vegetazione e del frutto ed è di origine naturale: “nasce da un prodotto di origine naturale, la stemofolina, alcaloide naturale della pianta Stemona japonica”, chiarisce il dottor Cortese.

“La lotta larvicida, o curativa, è la lotta più diffusa. C’è bisogno di un monitoraggio e di un campionamento legato alle punture fertili e sterili, senza di questo non si approccia, e poi si procede con l’infestazione attiva”.

Cosa succede, in particolare, agli effetti pratici? “Nel campionamento vedo che popolazione ho in termini di uova, di larve di prima, seconda e terza generazione. È questa la chiave. L’infestazione attiva mi relaziona sempre in questo senso”.

Non è un prodotto nato di corsa per andare incontro ai problemi fitosanitari: “Sivanto Prime – spiega Cortese – lo abbiamo iniziato a seguire nel 2009, e in tredici anni abbiamo ottenuto tanti risultati che esprimono un’efficacia completa ed elevata. Ha una forte rapidità e durata d’azione, oltre i 20/25 giorni a seconda delle situazioni e delle problematiche.

Andando sul concreto: i vantaggi per l’olivicoltore? “Innanzitutto una protezione immediata e duratura di tutta la pianta e del raccolto”, precisa Giuseppe Cortese. “Si tratta di un insetticida moderno e flessibile, con ampio intervallo di applicazione che permette di essere gestito a seconda degli stadi presenti. C’è poi una elevata sistemia; e inoltre è selettivo verso i principali insetti utili in frutticoltura e verso api e bombi.

Altri chiarimenti tecnici: “Sivanto Prime segue le indicazioni tecniche che ogni azienda normalmente fa; quindi, l’applicazione deve avvenire in base al monitoraggio e campionamento. In funzione della presenza delle infestazioni attive – precisa Cortese – si applica dal 3 al 5%. La percentuale deve essere sempre correlata allo stadio presente: il prodotto funziona su uova, larve di prima, di seconda e di terza. Bisogna dunque seguire l’infestazione attiva presente”.

Foto di Bayer CropScience

E con gli adulti di Bactrocera oleae come ci si comporta?

Interviene Danilo Slanzi: “c’è Decis Trap, una trappola attract & kill, che ha la capacità di attrarre e uccidere gli adulti di Bactrocera oleae. Questa trappola ha una lunga durata d’azione ed è una trappola molto versatile, e ne è possibile anche un doppio impiego: sia per la lotta adulticida preventiva (installando 70-100 trappole per ettaro), sia per il monitoraggio degli adulti di Bactrocera (installando 1-5 trappole per ettaro). Ciò che la rende veramente una forza nella lotta alla Bactrocera – precisa Slanzi – è data dall’insieme di tre aspetti: all’interno di ogni singola Decis Trap vi è della deltametrina pura, spennellata; il bicarbonato d’ammonio, un attrattivo alimentare e un feromone specifico per attirare la Bactrocera, il dioxaspiro (5,5) undecano. Tre elementi insieme, tre forze insieme, coniugate e declinate all’interno della Decis Trap. Questo comporta ad avere una elevata attrattività della Bactrocera, un efficiente doppio sistema attrattivo che permette la cattura sia di esemplari maschi, sia di femmine”.

Ed ecco alcuni consigli di installazione: “l’altezza di installazione – spiega il dottor Danilo Slanzi – deve essere di circa 1,40-1,80 metri da terra in alcuni impianti. Un elemento importante consiste nel garantire una uniformità di distribuzione. Anche il timing di applicazione ricopre un ruolo chiave, che può partire già dai primi giorni di giugno, ma ciò dipende dagli areali di coltivazione. L’installazione deve essere tempestiva, prima dell’indurimento del nocciolo e lasciata fino alla raccolta. La proprietà adescante della trappola ha durata fino a 180 giorni; quindi, questo permette di avere il supporto e l’aiuto della Decis Trap fino alla raccolta”.

Quanto alla versatilità di Decis Trap? “Questa – chiarisce Slanzi – la si può trovare nel monitoraggio, ma la si può applicare anche in contesti totalmente biologici, operando la lotta preventiva adulticida e, infine, possiamo vederla anche in sinergia a quella che è la lotta larvicida, con Sivanto Prime. Si va così a fronteggiare la mosca su due versanti: adulticida con Decis Trap e larvicida con Sivanto Prime”.

La difesa da malattie fungine e batteriche

Ritorniamo con Giuseppe Cortese, market development agronomist in Bayer CropScience, e con un prodotto di nome Serenade Aso. Di cosa si tratta? “È la migliore difesa biologica contro le malattie dell’ulivo”, precisa Cortese. Non è infatti trascurabile l’esigenza di difendere gli uliveti da malattie fungine e da malattie batteriche. “Serenade Aso è un prodotto di origine naturale a base di Bacillus subtillis, un ceppo specifico, il QST 713. È il ceppo che fa la differenza. Il 21 maggio 2021 abbiamo ottenuto l’estensione di impiego su olivo per occhio di pavone, per lebbra e per rogna: due funghi e un batterio importantissimo. Serenade Aso si applica dallo stadio di sviluppo foglie fino alla raccolta, alla dose di 4-8L/ha per un massimo di sei trattamenti per anno. Serenade Aso – chiarisce Cortese – coniuga tre caratteristiche particolari nei confronti delle malattie fungine e batteriche. Triplice modalità d’azione: i lipopeptidi e i composti antibatterici secreti dal ceppo QST 713 demoliscono la parete cellulare dei microrganismi patogeni. Ci sono poi i bacilli che competono con gli agenti fitopatogenti per lo spazio vitale. In più c’è un discorso dove il prodotto innesca a livello di pianta una reazione positiva che viene a nostro favore. Anche il posizionamento tecnico – spiega il dottor Cortese – è fondamentale. Noi consigliamo il posizionamento di Serenade Aso per contrastare l’occhio di pavone. In condizioni di integrato, suggeriamo il trattamento invernale classico con Cupravit, il Flint Max, un prodotto da utilizzare per il trattamento entro la fioritura e Serenade Aso tra fioritura e allegagione e da invaiatura e maturazione a seconda delle condizioni climatiche. Sempre per l’occhio di pavone, c’è la linea bio di Serenade Aso. In combinazione con il trattamento di fine inverno con Cupravit Bio, Serenade Aso è molto flessibile perché si può impiegare dalla ripresa vegetativa alla fioritura, da accrescimento frutti a maturazione preraccolta. Serenade Aso controlla le infezioni che si verificano in primavera e in autunno, bloccando lo sviluppo del fungo. È importante partire dalla primavera per poi gestire meglio le infezioni in autunno, a seconda delle condizioni climatiche. Serenade Aso, inoltre, è miscibile con boro, molto importante in alcune fasi.

Anche nella strategia contro la rogna, Serenade Aso funziona molto bene. Dobbiamo però tenere conto che la rogna si verifica in presenza di ferite, in presenza di potatura e in presenza di abbacchiatura.

A seconda dei momenti, si applica Serenade Aso, o in ripresa vegetativa, o in maturazione/raccolta, in funzione della presenza di ferite. I maggiori periodi di densità sono legati a queste fasi qui”.

Quanto alla lebbra, Cortese assicura che non è presente in tutte le zone olivicole, e tuttavia, essendo una malattia che si manifesta ugualmente, va opportunamente conosciuta. “La corretta applicazione di Serenade Aso – chiarisce l’agronomo Giuseppe Cortese – è tra prefioritura – post fioritura e in accrescimento dei frutti e invaiatura, a seconda delle condizioni climatiche. Le applicazioni di Serenade Aso in prefioritura-fioritura hanno un effetto sulla popolazione epifitica di Colletotrichum spp e sulle infezioni latenti. Ciò che crea danni sono le infezioni latenti che si verificano e esplodono in periodo di invaiatura-maturazione a seconda delle condizioni climatiche. In più, Serenade Aso non contiene rame e non interferisce con i processi fisiologici della pianta. È quindi impiegabile nelle fasi di mignolatura/fioritura e di massima crescita vegetativa attiva.

I nostri prodotti – chiarisce Cortese – sono risolutivi. Sul territorio nazionale abbiamo una rete di colleghi che oltre ad essere tecnici sono pienamente impiegati in olivicoltura, per cui è un discorso di squadra legato a una proposta, in questo caso tecnica. È importante, per le varie problematiche, guardare quali sono i momenti chiave perché l’applicazione agisca meglio sul fungo o sul batterio”.

Avete mai sentito parlare di nutrizione funzionale?

E concludiamo questa seconda puntata sull’incontro che si è tenuto a Bisceglie lo scorso 23 marzo, con il dottor Danilo Slanzi, market development agronomist in Bayer CropScience, il quale chiarisce subito come la missione di Bayer sia consistita nell’affiancare ad aspetti importantissimi come la genetica, gli agrofarmaci e il digitale, la nutrizione funzionale. “La nutrizione funzionale – precisa l’agronomo Slanzi – è la soluzione per ottenere il massimo dalle colture, per aumentare le performance produttive del raccolto e delle colture. Ambition Aktivator è la combinazione perfetta di genetica, agrofarmaci, digitale e nutrizione funzionale”.

Di cosa si tratta? “Ambition Aktivator è un blend unico specifico di acidi fulvici naturali da microelementi essenziali (quali zinco, boro, manganese) ed ha un’elevata concentrazione di proteine idrolizzate. Permette di apportare agli ulivi un aumento della vigoria delle produzioni”. I vantaggi? “Ambition Aktivator – afferma Slanzi – ha un ruolo chiave nell’aumento della fertilità e dell’allegagione. Riesce a influire positivamente su aspetti qualitativi come un aumento della pezzatura, ma riesce a far ottenere anche un miglioramento negli aromi e nel sapore. Ambition Aktivator riesce ad avere un effetto sinergizzante con quelle che sono le soluzioni di difesa, quindi gli agrofarmaci. Grazie all’elevato contenuto di proteine idrolizzate riesce anche ad influire nell’aiuto di vari stress, dovuti ad esempio ad eccessi di temperatura, abbassamenti di temperatura, siccità”.

Come periodo di applicazione? “Uscita dall’inverno, a ripresa vegetativa, e dall’indurimento del nocciolo all’invaiatura”.

Nuove soluzioni per la difesa dell’olivo di Bayer CropScience

Fine seconda puntata. Appuntamento alla prossima settimana.

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