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Migliorare suolo e clima, effetti dell’economia circolare

Un gruppo operativo emiliano ha avviato nell’ambito del Psr un impianto di biogas che riutilizza gli scarti agro-zootecnici ai fini della produzione di digestato. Le biomasse diventano materia prima indispensabile nella strategia energetica e climatica per raggiungere gli obiettivi delle direttive europei al 2030

Marcello Ortenzi

Migliorare suolo e clima, effetti dell’economia circolare

La ricerca nelle Regioni nel settore del biogas/biometano sta aumentando in rilevanza strategica considerando gli studi condotti sull’upgrading del biogas a biometano liquido, di alto interesse nell’ambito energetico.

L’economia circolare è ormai la strategia di punta per ottenere risultati sulla difesa ambientale e climatica che possano essere replicabili in vari territori. Le biomasse, in quest’ambito, diventano materia prima indispensabile nella strategia energetica e climatica per raggiungere gli obiettivi delle direttive europei al 2030.

Il comparto dei residui e sottoprodotti agricoli forestali e la valorizzazione delle colture no food da destinare alla produzione di bioenergie, rappresenta una grande opportunità per produrre gas rinnovabile e un’occasione per l’agricoltura per proseguire il percorso di efficientamento dei processi produttivi e di riduzione dei costi di produzione.

La Regione Emilia Romagna con il progetto “Digestato_100%” finanziato dal PSR, Misura 16, utilizza il digestato ai fini del sequestro del carbonio nel suolo, uno degli elementi cardine del modello “Biogas Fatto Bene”.

È stato messo a punto e validato un sistema integrato innovativo di impiego del digestato in fertirrigazione, utilizzando quello ottenuto da colture vegetali ed effluenti zootecnici, che rappresentano la tipologia più importante in termini di quantità disponibili sul territorio. L’insieme tende a separare in un sistema solido-liquido, seguita dalla microfiltrazione e dall’impiego del digestato microfiltrato in fertirrigazione, per mezzo di ali gocciolanti.

Questo sistema valorizza la frazione chiarificata del digestato permettendo di ottenere elevata efficienza dell’azoto distribuito, riducendo le emissioni in aria di ammoniaca, odori e gas serra. In questo modo si può estendere il periodo di utilizzo agronomico del digestato e ridurre/ azzerare l’impiego dei concimi di sintesi.

Le applicazioni del progetto hanno consentito di raggiungere produttività elevate riducendo gli input esterni; inoltre tale tecnica, oltre a un ridotto consumo energetico rispetto all’irrigazione tradizionale, consente benefici anche per il suolo, poiché evita il compattamento.

In sostanza l’utilizzo efficiente del digestato consente di ottimizzare i bilanci di fertilizzazione e l’apporto di sostanza organica è elemento decisivo per la conservazione e l’incremento della fertilità, quindi, della capacità produttiva dell’azienda stessa.

La foto di apertura è di Olio Officina

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