Salute

L’olio da olive? È il miglior grasso per la salute umana e per l’ambiente

A Heraklion, a Creta, si è svolto il “6th International Yale Symposium on Olive Oil and Health”, dove sono emerse importanti novità, a partire da Soil O-Live, progetto europeo molto interessante da tenere in grande considerazione. Si è indagato pure sul contenuto di importanti nutrienti e micronutrienti fortemente concentrati nelle olive da tavola. E si è affrontato pure il principale problema dell’alto contenuto di sale: sono infatti allo studio diverse metodiche di preparazione e conservazione per ridurne la quantità

Francesco Visioli

L’olio da olive? È il miglior grasso per la salute umana e per l’ambiente

Si è svolto a Heraklion (Creta) il “6th International Yale Symposium on Olive Oil and Health”. Intanto, c’è da osservare che è molto interessante che una delle più importanti università del mondo abbia istituito un centro di studi sull’olio da olive.

Il simposio è stato come un volo d’uccello sui principali campi di ricerca agronomica, e non solo, per migliorare la qualità e la produzione dell’olio da olive, e dargli il giusto riconoscimento che merita.

In questo simposio internazionale si è parlato molto del ruolo dell’uso di olio d’oliva nella salute umana (ricordiamo che l’olio d’oliva è l’alimento più studiato nell’uomo), ma anche di altre tematiche legate alla coltivazione dell’olivo e alla sua importanza nella storia umana e nello sviluppo delle prossime economie.

Si è parlato molto dell’importanza della coltivazione dell’olivo in un’ottica di sostenibilità ambientale. L’ulivo, infatti, richiede relativamente poca acqua per crescere e assorbe molta anidride carbonica dall’atmosfera.

L’olio da olive come grasso alimentare è non soltanto il migliore per la salute umana ma riveste pure un’importanza grandissima per la salute dell’ambiente.

Ci sono molti progetti in corso per migliorare le condizioni del terreno che spesso soffre di siccità, desertificazione, mancanza d’acqua o erosione. Un progetto europeo molto interessante è Soil O-Live, di cui consiglio di visitare il sito internet.

Un altro argomento che è stato trattato, e che sembra attrarre molto interesse, è quello delle frodi. Non dobbiamo negare l’evidenza, ma neanche creare casi mediatici. Il problema in ogni caso esiste e sono in via di sviluppo diverse metodologie analitiche per individuare chi froda e rovina il settore dell’olio d’oliva.

Quello che forse ha distinto questo simposio da altri che si sono tenuti nel corso del 2024 (ad esempio a Jaen e a Madrid) è stata una sessione incentrata sull’importanza delle olive da mensa. Durante la tavola rotonda si è discusso sul contenuto di importanti nutrienti e micronutrienti fortemente concentrati nelle olive da tavola.

Il principale problema da affrontare quando si prende in considerazione questo alimento è il suo alto contenuto di sale. Proprio per questo sono allo studio diverse metodiche di preparazione e conservazione delle olive utilizzando meno sale, e rendendole quindi ottime come snack o come antipasto in sostituzione di altri alimenti voluttuari (adesso va di moda chiamarli “discrezionali”), alimenti che spesso utilizziamo inconsapevolmente.

I lettori di Olio Officina non hanno bisogno di ricordare che il sapore amaro delle olive, e quindi dell’olio di alta qualità, è proprio dovuto all’alto contenuto di polifenoli, molecole benefiche per le quali è stato dimostrato un ruolo salutistico soprattutto per quanto riguarda il sistema cardiovascolare.

Il “6th International Yale Symposium on Olive Oil and Health” si è concluso con il darsi appuntamento al prossimo simposio, anche perché le ricerche nel campo dell’olio extra vergine di oliva, delle olive e delle acque di vegetazione è in grande fermento a livello mondiale, e molti dati continuano a emergere a conferma dell’importanza di utilizzare tali prodotti all’interno di una dieta mediterranea equilibrata.

In apertura, foto di Olio Officina 

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