Le campagne bruciano, nella totale indifferenza dello Stato
Brucia l'olivo, brucia la vigna, bruciano i campi di grano. I piromani sono entrati in azione nella più totale libertà. Le campagne vengono saccheggiate. Le campagne diventano discarica. Lo Stato nel frattempo dichiara la propria non esistenza scegliendo di abbandonare l'agricoltura a se stessa. Tutte le parole spese sul territorio, sulla tutela del paesaggio, quando le sentite pronunciare da parte di una figura che rappresenta un organo istituzionale, sappiate che sono vuote e insulse parole ipocritamente articolate solo per fare scena. Gli incendi appiccati dai piromani intanto impazzano, soprattutto nelle giornate più favorevoli, quelle a vantaggio di vento, così da poter causare più danni possibili. Da qui a godere del fuoco che divora oliveti, vigneti, campi di grano ci si mette di mezzo l'indifferenza di Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri, Vigili urbani. Da parte loro, la più totale noncuranza e insensibilità. Nessuno fa niente. Gli agricoltori sono lasciati nel più totale isolamento. Più dell'atto barbaro dei piromani, ferisce l'assenza dello Stato. Questa, e un'altra immagine, riprende un olivo tra i tanti e una vigna fatti ardere, devastati dalle fiamme, ma lo scenario delle campagne salentine, in provincia di Lecce, è ancora più desolante. Si allertano gli organi preposti, ma non si curano di intervenire. Penseranno, forse: a che servono le campagne? Già, a che servono? Io ritengo che uno Stato che meriti rispetto dovrebbe quanto meno risarcire gli agricoltori per i continui danni subiti