Terra Nuda

A Tel Aviv tutti intorno al prof Shimon Lavee

Un convegno di olivicoltura piuttosto atipico. Infatti, pur arricchito dall’alto livello delle relazioni presentate, l’incontro si presentava più come una rimpatriata di vecchi amici che come un ordinario convegno scientifico

Andrea Fabbri

Notizia ripresa dal sito dell’Accademia nazionale dell’Olivo e dell’Olio. Nei giorni 11 e 12 gennaio si è tenuto a Tel Aviv un convegno di olivicoltura piuttosto atipico. Infatti, pur arricchito dall’alto livello delle relazioni presentate, l’incontro si presentava più come una rimpatriata di vecchi amici che come un ordinario convegno scientifico.

L’iniziativa è partita da un gruppo di allievi del Prof. Shimon Lavee, membro egli stesso dell’Accademia dell’Olivo e dell’Olio di Spoleto, che intendevano in tal modo celebrarne la carriera, ricca come è stata di tanto lavoro di altissimo livello in quasi tutte le branche dell’olivicoltura. Gli allievi hanno chiesto al Prof. Lavee di nominare i ricercatori che avrebbe desiderato avere presenti, e di quelli convocati erano presenti diversi studiosi italiani e spagnoli, i paesi nei quali la ricerca olivicola è più avanzata.

Le presentazioni degli ospiti sono state alternate a quelle dei ricercatori israeliani, tutti in qualche modo debitori del Maestro Shimon.

L’evento, denominato “Olives from the 20th century to the 21st”, si è tenuto presso la Faculty of Agriculture, Hebrew University, Rehovot, il giorno 11 gennaio. Gli interventi sono stati i seguenti:
Shimon Lavee – “Olives from the 20th century to the 21st”.
Luca Sebastiani – “Abiotic stress in olive: physiological and molecular mechanisms”.
Alon Samach – “Olive flower induction and initiation in response to different levels of fruit load”.
Joan Tous – “Olive Planting Systems and Mechanization”.
Alon Ben Gal – “Towards understanding relationships between fruit load and olive tree water consumption”.
Andrea Fabbri – “The retrieval and characterization of olive germplasm in Northern Italy”.
Oz Barazani – “The history of olive oil production in Israel – a window into the past olive cultivation”.
Arnon Dag – “The influence of olive orchard management practices on oil quality”.
Tiziano Caruso – “The horticultural behavior of 25 Sicilian olive varieties in a high density planting systems”.
Giora Ben-Ari – “Olive abscission”.
Hava Rapoport – “Olive pit hardening timing and significance”.
Facundo Vita Serman – “Cold acclimation and frost problems as the major yield limiting factor for olive orchards in Argentina”.
Einat Zchori Fein – “Contamination pathways of fungal pathogens in olive fruits”.
Maurizio Servili – “New approach to the virgin olive oil processing and by-product valorization”.
Zohar Kerem – Open discussion – “Future of the olive research”.

Gli interventi sono stati tutti di alto livello, per la completa soddisfazione del Prof. Lavee, che ha rilevato come siano stati toccati quasi tutti gli aspetti più importanti della biologia e della tecnica colturale dell’olivo, e delle caratteristiche dell’olio. E’ prevista la pubblicazione delle relazioni su una rivista israeliana in lingua inglese.

Il giorno seguente, il 12, i visitatori sono stati accompagnati dal Prof. Lavee in una serie di visite che hanno consentito di apprezzare il livello tecnico dell’olivicoltura israeliana; si sono visitate aziende moderne e tradizionali, e la collezione di germoplasma olivicolo dell’Università. Infine gli ospiti hanno partecipato a un incontro sugli oli di prima raccolta, che sono stati presentati dai produttori, nel corso del quale sono stati fatti altri interventi tecnici diretti ai produttori presenti.

Un evento, come detto all’esordio, fuori del comune, scaturito dall’affetto degli allievi di Shimon Lavee, che è però condiviso da tutti i ricercatori del settore, che da molti decenni sono abituati a incontrare a tutti i convegni olivicoli la posata ma anche entusiasta figura del collega e amico, che, nonostante da tempo abbia passato il traguardo dell’ottavo decennio, non ha perso il piglio giovanile per il quale lo conosciamo.

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