Terra Nuda

Ci ha lasciati Giorgio Cardone

A Monopoli, dove ha sede la prestigiosa Chemiservice, di cui il grande chimico dell’olio ne è stato fondatore e direttore, c’è un laboratorio d’eccellenza internazionalmente riconosciuto, che rappresenta la viva testimonianza di quanto sia possibile fare di concreto per il bene di un intero comparto produttivo. Ora, con lui, l’Italia perde un solido punto di riferimento

Luigi Caricato

Ci ha lasciati Giorgio Cardone

Quando si dice Giorgio Cardone, tutti pensano a un grande professionista e a una persona seria e perbene, come ve ne sono poche in circolazione. Ciò che lui ha fatto per il settore olio da olive lascia un segno indelebile. Sempre sereno, con il sorriso inespugnabile, i suoi interventi nei vari convegni erano fonte di acquisizioni di sapere.

Cardone si è sempre dato da fare per rendere il settore più professionale, e lo ha fatto in tanti modi e su più fronti. Oltre che con Chemiservice, apportando grandi vantaggi a tutti coloro che hanno fruito dei suoi servizi, anche con il suo impegno civile e culturale per far tornare ai massimi vertici l’Italia dell’olio, e non da meno era il impegno per la sua Puglia, una regione olivicola e olearia di prestigio che avrebbe voluto trainasse tutte le altre regioni.

L’Italia dell’olio è pronta a tornare pioniera nel campo dell’analisi sensoriale degli extra vergini. Così scrivevo, nel 2012, in occasione di un incontro che si svolse in Umbria, alla presenza di illustri personalità della comunità scientifica nazionale, riuniti in una sessione dedicata agli oli italiani di alta qualità. Promotore dell’iniziativa di riunire tutti i capi panel d’Italia era stato proprio Giorgio Cardone. Sua l’idea di fondare una specifica associazione allo scopo di rappresentare, tutelare e difendere la categoria dei capi panel. Gli assaggiatori professionisti presenti all’incontro avevano accolto con favore, almeno a parole, l’ipotesi di creare un gruppo di esperti capi panel. Sono passati alcuni anni, ma come accade in Italia non è stato fatto nulla. Nonostante ciò, Cardone non si è mai tirato indietro. Di fronte a tutte le problematiche, si è posto sempre in una ottica positiva e propositiva.

Giorgio Cardone ha sostenuto sin da subito la necessità di giungere a una Indicazione geografica protetta per l’olio pugliese, facendo comprendere tutti i possibili vantaggi derivanti da una produzione che si presenti certificata nel nome della Puglia, un riferimento geografico molto noto, soprattutto all’estero. “Ciò che serve è una aggregazione”, ha detto in tante occasioni. Le aziende unite nel nome della Puglia possono far fronte alle molteplici esigenze dettate dall’export, considerando anche il fatto che i vari Paesi importatori hanno richieste specifiche sempre più complesse e variegate.

Se le aziende sono cresciute sul fronte della qualità, lo si deve anche a lui, non soltanto per il suo ruolo di chimicpo dell’olio con il laboratorio di analisi più all’avanguardia che si conosca, Chemiservice, ma anche per le sue continue sollecitazioni sul fronte dell’analisi sensoriale, lui che ha creduto moltissimo sino a volere una realtà come Amedoo, una associazione che raccoglie assaggiatori professionisti d’olio, molto attiva e all’avanguardia nell’approccio.

Giorgio Cardone, titolare del laboratorio Chemiservice, è intervenuto in molte occasioni pubbliche per illustrare le caratteristiche qualitative degli oli da olive, puntando a un approccio scientifico molto qualificato. Di fronte a tutte le problematiche che emergevano nel settore ci si rivolgeva sempre a lui, che aveva risposte tranquillizzanti e infondeva fiducia tra gli operatori. Preziose, al riguardo le sue relazioni nei vari conegni pubblici e nei congressi scientifici, senza trascurare le esigenze dei vari mercati globali con le relative problematiche commerciali che comportavano. Particolarmente utile ogni volta il quadro internazionale che tracciava in relazione alle differenti specifiche qualitative richieste dai diversi mercati esteri.

Anche gli olivicoltori non professionisti hanno ricevuto da lui grande considerazione e attenzioni qualificate. Insieme con l’associazione Terrasud, con il suo presidente Mimmo Lavacca, Giorgio Cardone aveva aperto le porte di Chemiservice per valutare gratuitamente gli oli dei partecipanti al concorso “L’olio di famiglia”, proprio per valorizzare e far crescere le produzioni dei tanti olivicoltori hobbisti, anche perché era particolarmente sensibile di quanto siano importanti nell’ambito nazionale tali presenze, consapevole del fatto che in una Italia frammentata, dove la parcellizzazione delle unità poderali non permette un controllo pieno della qualità delle produzioni, ogni contributo per far crescere il settore va sempre apportato per il beneficio di tutti.

Giorgio Cardone lo ricordiamo per il suo sorriso, con l’atteggiamento sempre costruttivo e aperto al futuro, nonostante gli ultimi anni della sua giovane vita, è scomparso questa notte all’età di soli 65 anni, li ha dovuti affrontare lottando contro una dura malattia. Oggi si piange una grande persona e un professionista impareggiabile, ma Giorgio Cardone è sempre tra noi, perché il suo sorriso ci accompagnerà senza mai lasciarci.

Il funerale è fissato per giovedi 10 marzo alle 15.30, nella cattedrale di Monopoli.

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