Terra Nuda

Comunicare bene l’olio da olive

Puntare sui benefici derivanti dal suo consumo è il miglior modo per far crescere e qualificare i consumi. Eppure il mercato mondiale cresce con difficoltà rispetto altri altri oli vegetali. L’incontro milanese del Consiglio Oleicolo Internazionale, in cui era presente tutto il settore, ha portato avanti alcune linee d’azione, tra cui l’idea di avviare un gruppo di studio per rendere più rigoroso il panel test

Olio Officina

Comunicare bene l’olio da olive

Riportiamo integralmente la nota stampa che ci ha trasmesso Silvia Cerioli.

Il consumo mondiale degli oli d’oliva cresce con difficoltà: +2%, rispetto all’aumento del 4% che hanno registrato gli altri oli vegetali. E’ il dato emerso alla riunione del Comitato Consultivo del Coi (Consiglio Oleicolo Internazionale), appena conclusasi a Milano. L’appuntamento, organizzato dall’Organizzazione Nazionale Interprofessionale dell’Olio d’oliva, ha visto confrontarsi rappresentanti di tutti i Paesi produttori e dei principali Paesi consumatori.

L’analisi dei numeri ha anche confermato che lo spazio per ampliare il mercato ci sarebbe: quello di oliva rappresenta soltanto il 3% dei consumi mondiali di oli vegetali. Ecco perché il Coi ritiene fondamentale un’operazione di rilancio dell’immagine dell’olio. In particolare, è necessario far comprendere ad un pubblico più vasto i vantaggi salutistici di questo condimento, in tutte le sue categorie.

L’attività di promozione, in questo quadro, assume grande importanza. E’ all’Est asiatico che il COI guarda con attenzione. Quest’anno, in Giappone prenderà avvio una campagna sui benefici dell’olio d’oliva, che proseguirà nel 2016, coinvolgendo istituzioni e consumatori.
Anche in Cina sono previste attività promozionali in ambito fieristico, ma è soprattutto lo sviluppo della produzione locale che appare promettente, attraverso coltivazioni superintensive.

Molti intervenuti hanno tuttavia lamentato che la carenza di finanziamenti costringa il COI a tenere basso il livello delle attività di comunicazione, con piccole campagne di 18 mesi: per ottenere risultati permanenti occorrerebbe investire in un Paese per almeno 3 – 5 anni. Alla necessità di rafforzare la comunicazione positiva sull’olio è legato il problema del panel test, vale a dire il metodo per l’analisi organolettica, basato sull’assaggio da parte di un gruppo (panel) di esperti. La frequente discordanza di giudizio tra panel diversi ha prodotto pesanti polemiche, anche mediatiche, che hanno gettato profondo discredito sugli oli d’oliva. Molti partecipanti, inoltre, hanno segnalato casi di applicazione non corretta del metodo.

Al riguardo Luis Folque, presidente del Coi, ha osservato: “Dopo diversi anni di applicazione, è giunto il momento di chiedersi se sia necessario qualche aggiornamento. Per il vino, si discute di migliore o peggiore qualità, ma non viene mai messo in discussione che si tratti veramente di vino. Per l’olio d’oliva, invece, si assiste da anni ad una lotta per affermare che solo l’olio extravergine è buono e salutare, mentre tutti gli altri non vengono neppure presi in considerazione e basta che un panel riscontri un lievissimo difetto, vero o presunto, magari conseguente a cattive condizioni di conservazione, per parlare subito impropriamente di frode.” Eppure, numerosi studi scientifici dimostrano che tutte le categorie di olio d’oliva sono salutari. “Nessuno vuole eliminare il panel test – ha assicurato Folque – ma dobbiamo chiederci se non stiamo facendo un prodotto per esperti più che per il consumatore”.

“Un’ottima occasione di confronto per la filiera italiana, presente con esperti di tutte le categorie – ha commentato Pina Romano, presidente dell’interprofessione – in cui sono stati chiariti alcuni aspetti decisivi sulle strategie per il settore, che necessita di una rivitalizzazione, per evitare di perdere spazi faticosamente conquistati in questi anni rispetto agli altri oli vegetali.

La promozione è un elemento determinante, così come il sostegno dei media e del settore della nutrizione e della salute. L’olio di oliva in tutte le sue categorie merita attenzione da parte dei consumatori, si parla troppo di scandali e frodi e troppo poco degli aspetti salutistici e nutrizionali”. In tal senso, conclude la presidente Romano, “l’Expo è una grande occasione per affermare che l’olio di oliva è un elemento fondamentale dell’alimentazione sana e deve avere un ruolo centrale per il grande tema nutrire il pianeta“.

La foto di apertura è di Salvatore Scuderi

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