Terra Nuda

Federconsorzi, Coldiretti e M5S

L’emendamento presentato dai parlamentari grillini, di cui è primo firmatario l'on. Gallinella, è del tutto analogo a quelli presentati in occasione delle precedenti leggi di stabilità poiché è teso a riconoscere i presunti crediti di Federconsorzi. Se il M5S dovesse insistere nella sua richiesta, come pare emerga dalla lettera ricevuta, perché meravigliarsi se l’opinione pubblica insorge per denunciare un atto di ripugnante clientelismo?

Olio Officina

Federconsorzi, Coldiretti e M5S

Spetta.le redazione , qualche giorno fa ho letto questo vostro articolo in merito all’oggetto “I 5 Stelle regalano 40 milioni di euro per il fallimentare carrozzone Federconsorzi, l’indignazione di Cia-Agricoltori Italiani” e vorrei far presente che l’emendamento in oggetto avrebbe chiuso il contenzioso pagando le giuste pendenze nei confronti dei dipendenti senza null’altro aggiungere ed evitando tentativi di appropriarsi del ‘tesoretto” e forse questo il motivo per il quale il Governo ha dato parere contrario.

L’emendamento è chiaro (e lo allego) pertanto non capiamo le obiezioni avute.

Spero che vogliate pubblicare questa nota.

Cordiali Saluti
Filippo Gallinella

Gentilissimo Filippo Gallinella,

grazie per averci scritto e dato evidenza a un lato oscuro della politica italiana. La questione Federconsorzi è molto complessa e grave, quanto allo stesso tempo poco conosciuta e poco indagata, anche perché nel nostro Paese ci si dimentica delle responsabilità di chi ha affossato il comparto agricolo e così tutte le forze politiche cedono, per sudditanza o complicità, alle volontà delle lobby.

Ho chiesto una risposta più eloquente, a una tra le voci più autorevoli e qualificate in Italia, lo storico dell’agricoltura Alfonso Pascale, che conosce molto bene la brutta vicenda di Federconsorzi.

Un cordiale saluto

Luigi Caricato

E’ davvero sorprendente che il M5S – una formazione politica costituitasi da pochissimi anni con intenzioni moralizzatrici – si presti a manovre che riguardano partite politiche della prima Repubblica e ormai comprese in un capitolo, per nulla edificante, della storia dell’agricoltura italiana.
I tentativi effettuati a più riprese, in occasione delle precedenti leggi di stabilità, di riconoscere i presunti crediti spettanti alla ex Federconsorzi a titolo di compenso per l’attività di gestione degli ammassi obbligatori dei prodotti agricoli sono stati sventati da una forte opposizione del mondo agricolo con due argomenti inoppugnabili:

1) quell’attività di gestione risale agli anni dell’immediato secondo dopoguerra ed è stata abbondantemente ripagata dalle condizioni di ingiustificato privilegio e scandaloso favore accordate dai governi dell’epoca all’organismo federconsortile;

2) la Federconsorzi non esiste più perché è stata sciolta ai sensi dell’art. 5, secondo comma, della legge n. 410 del 1999.

E’, pertanto, del tutto incomprensibile la nomina effettuata dall’ex ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, di un commissario e di un sub-commissario di una inesistente Federconsorzi nelle persone di Andrea Baldanza e Paolo Venuti.

L’emendamento presentato in questi giorni dai parlamentari del M5S (primo firmatario on. Gallinella) è del tutto analogo a quelli presentati in occasione delle precedenti leggi di stabilità poiché è teso a riconoscere i presunti crediti.

La circostanza dell’indicazione delle pendenze relative al personale non attenua il carattere di detto riconoscimento. E’ inevitabile che se una legge dello Stato riconosce un presunto credito, si apre la stura per tutti i presunti crediti. Ma l’agricoltura italiana, che versa in una condizione di gravissima difficoltà, ha ben altre priorità che destinare regalie a organizzazioni di parte.

Se il M5S dovesse insistere nella sua richiesta, come pare emerga dalla lettera, perché meravigliarsi se l’opinione pubblica insorge per denunciare un atto di ripugnante clientelismo?

Alfonso Pascale

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