Terra Nuda

Festival dei Due Mondi di Spoleto. L’investimento nella cultura si ripaga

Il mecenatismo d’impresa secondo l'imprenditrice della nota casa olearia umbra. "Sono convinta - precisa Maria Flora Monini - che per un imprenditore che vive oggi in un Paese come l’Italia, esista il dovere morale di contribuire alla preservazione e diffusione di quello che è un patrimonio culturale immenso, fondamentale risorsa economica per la nostra nazione, soprattutto in un momento difficile come quello che stiamo vivendo"

Olio Officina

Festival dei Due Mondi di Spoleto. L’investimento nella cultura si ripaga

Le attività della famiglia Monini, e della Fondazione omonima, a sostegno dell’edizione 2017 del Festival dei Due Mondi – sostegno che dura dalle prime edizioni – sono senza dubbio la più viva testimonianza d quanto sia importante credere nella cultura per una impresa.

Sono tantissime, in particolare, le iniziative legate al Festival dei due Mondi, e comprendono mostre, concerti e molto altro. Un’attenzione specifica va al premio “Una finestra sui due Mondi”, che quest’anno la famiglia Monini ha voluto assegnare a due giovani musicisti: due talenti molto precoci dalla Colombia e dagli USA. Monini ha sempre voluto puntare sui giovani, ma la scelta di quest’anno vuole anche lanciare un segnale forte a favore dell’educazione musicale nel nostro Paese, da sempre carente rispetto al resto del mondo.

E’ un bell’esempio a mio avviso di “mecenatismo” culturale, da incentivare, perché sempre più raro è ai nostri giorni e l’Italia ne ha un gran bisogno.

Lo spiega bene Maria Flora Monini, terza generazione della nota azienda dell’olio extra vergine di oliva, la quale sostiene che il mecenatismo d’impresa rappresenta un’importante occasione di mutuo sviluppo tra azienda e territorio: “mantenere un legame profondo con l’ambiente in cui un’azienda è nata e cresciuta – ammette – credo sia ormai una necessità. Lo è ancora di più per noi, che operiamo in un territorio ricco di cultura e tradizione e nel settore delle eccellenze agroalimentari, parte integrante del patrimonio italiano esattamente come i monumenti, la pittura e la musica”.

“In particolare essere nati a Spoleto, una città che ha vissuto e vive il grande fermento d’idee attorno al Festival dei Due Mondi, ha sempre dato a me e alla mia famiglia tanti stimoli e motivi in più per cercare di contribuire al continuo sviluppo della cultura sul territorio.
La tappa più significativa degli ultimi anni è legata proprio al meraviglioso appuntamento del Festival dei Due Mondi, di cui la mia famiglia è tra i sostenitori fin dalla sua nascita, 57 anni fa. Sto parlando dell’acquisizione del palazzetto medievale di Piazza Duomo, appartenuto al Maestro Menotti, attraverso la Fondazione Monini, fortemente voluta da mio fratello Zefferino e da me”.

“Un intervento iniziato nel 2009 – precisa la Monini – con l’urgenza di preservare un luogo e una raccolta di documenti sul Festival dei Due Mondi e sulla vita del suo fondatore che rischiavano di andare perduti. L’intervento della Fondazione Monini ha trasformato nel 2011 Casa Menotti nel Centro di Documentazione del Festival che accoglie gratuitamente visitatori e studiosi di tutto il mondo. Qui sono conservate oggi inestimabili testimonianze fruibili attraverso i più avanzati supporti multimediali grazie al costante lavoro di recupero, catalogazione e digitalizzazione degli esperti incaricati dalla Fondazione Monini: in questo modo il Maestro Menotti e il suo Festival sono diventati, e continueranno a essere, un patrimonio culturale accessibile a tutti”.

“Nel 2010, poi – prosegue l’imprenditrice spoletina – abbiamo istituito il Premio Monini “Una Finestra sui Due Mondi” che ogni anno in memoria del Maestro Menotti viene consegnato ai più grandi artisti del Festival: talenti riconosciuti a livello mondiale come John Malkovich, Mikhail Barysnikov, Willem Dafoe e Tim Robbins. Il lavoro compiuto dalla Fondazione Monini per preservare la culla di questa manifestazione e promuovere nel mondo il nostro patrimonio culturale ci rende orgogliosi innanzi tutto come spoletini, che con il Festival sono cresciuti: questo è per noi il più grande risultato al di là dei ritorni di visibilità, che anno dopo anno diventano sempre più lusinghieri. A Spoleto, Monini è anche sponsor del Teatro Lirico Sperimentale, del Festival Pianistico, della Settimana Internazionale della Danza e del Spoleto Study Abroad senza contare le acquisizioni che Monini ha fatto per il Museo di Arte Moderna”.

“Proprio perché ritengo che la cultura sia un elemento imprescindibile per la crescita e la maturità di ognuno di noi, sono particolarmente sensibile a tutte le attività e progetti che permettono ai giovani di avvicinarvisi. Un esempio, avviato con la Fondazione Monini dal 2013, è il Concorso per Giovani Compositori, dedicato proprio al Maestro Gian Carlo Menotti, aperto a musicisti di qualsiasi nazionalità, al di sotto dei trent’anni d’età. In questo modo, non solo riempiamo di “note giovani” la Casa del Maestro, ma aiutiamo un giovane artista a proseguire la sua carriera, sostenendolo anche grazie a un premio di 5.000 euro. E’ questo poi un ulteriore modo per restituire il debito che abbiamo con Menotti, con il “suo” Festival, grazie al quale siamo cresciuti con quei valori che non solo sono alla base del nostro lavoro e del nostro impegno in ambito culturale, ma che hanno plasmato ogni ambito della nostra vita”.

“Questo impegno, mio e della mia famiglia, non ha nulla a che vedere con il cosiddetto business: la cultura, in qualsiasi forma la si consideri, deve essere patrimonio di tutti, oltre che pilastro per la formazione di ognuno di noi. Anche per questo, non a caso, parlo di famiglia e non di azienda: abbiamo avuto la fortuna di crescere in una Spoleto considerata un centro culturale di livello mondiale e di conoscere i più grandi personaggi del mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo. Avere con loro un contatto personale è un’esperienza che non ha un valore “economico”, ma uno molto più profondo: anche da qui nasce il mio impegno per fare in modo che quella meravigliosa magia sia ancora viva per chi a Spoleto abita o solo è di passaggio”.

“L’investimento nella cultura si ripaga, infatti, facendo crescere la “cultura del territorio”: sale la qualità della città e insieme aumenta la conoscenza di tutte le sue ricchezze, siano esse artistiche o agroalimentari, che ne diventano così testimonial dell’eccellenza. Il mio desiderio è che le grandi eccellenze produttive presenti sul territorio trovino il modo per dialogare tra loro e con le istituzioni, in un tavolo di confronto capace di ottimizzare le risorse, senza dispersioni e sovrapposizioni, con un unico obiettivo comune: valorizzare il patrimonio culturale e renderlo accessibile a tutti”.

Il ritratto di Maria Flora Monini è stato realizzato da Gianfranco Maggio per Olio Officina

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia