Terra Nuda

Il Mulino a vapore di Pulsano

Storie di archeologia industriale. Tutto è riconducibile a Francesco Scoppetta, fondatore, l'8 febbraio 1879, dell’omonimo opificio che oggi, con un decreto legislativo, è considerato "di interesse particolarmente importante" e, pertanto, sottoposto a tutte le disposizioni di tutela.

Maria Guglielmetti

Il Mulino a vapore di Pulsano

Francesco Scoppetta, fondatore dell’omonimo mulino di Pulsano in provincia di Taranto, nacque ad Atrani in provincia di Salerno il 22 Febbraio del 1853. A Dicembre del 1872 Francesco Scoppetta sposa Francesca Mongelli di Pulsano, figlia del possidente Don Cosimo e di Donna Maria Delliponti. La coppia avrà quattro figli: Nicola, Luigi, Gennaro e Guerino.

L’8 febbraio 1879 acquista una casa d’abitazione a Pulsano in via Siciliano (futura Via Conte di Torino) civico 9 di piani 1 e vani 3. Dall’ 8 marzo 1883 la destinazione d’uso del civico 9 di via Siciliano è Mulino a Vapore.

Nel 1905 il Farinificio Industriale Francesco Scoppetta di Pulsano riceve una medaglia d’oro ad una esposizione campionaria di Sicilia e Calabria svoltasi a Palermo, segno che l’attività molitoria era bene avviata. Dal 1906 al Farinificio Industriale Francesco Scoppetta di Pulsano si aggiunge un moderno Pastificio memore forse il Francesco della gloriosa tradizione di pastai del suo paese d’origine. Vedi Atto 7 del registro “Opifici Tecnicamente Organizzati”. Ma il salto più ambizioso è datato 1911.

Il progetto esecutivo della Ditta Italo-Svizzera Fratelli Buhler prevede il montaggio di un moderno Mulino da Grano che apporta l’innovazione in campo molitorio con l’introduzione dei Laminatoi a Cilindri e dei Plansichter che man mano soppianteranno il tradizionale sistema di molitura a macina.

Il nuovo Mulino a Cilindri ad Elevatori sito in via Conte di Torino a Pulsano consentiva la lavorazione di 80q.li/24ore di grano duro o tenero. E’ un complesso architettonico in muratura tradizionale e soppalchi lignei. L’apparato produttivo è disposto su quattro livelli, più una torre per il reparto della pulitura dei grani. Ad un primo livello, sotto la quota stradale, è ospitato l’albero di trasmissione, al secondo sette laminatoi a cilindri, il terzo e il quarto livello sono occupati dalla buratteria.

Nel 1911 la ditta italo-svizzera Fratelli Buhler fornì la quasi totalità dei macchinari presenti che risultano dunque ancora oggi quelli di primo impianto. Il 19 gennaio 2001 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha decretato “ai sensi dell’art. 2 (comma 1 lettera a) del D.Lgs 29 ottobre 1999 n.490, l’immobile denominato Ex Mulino Scoppetta di interesse particolarmente importante e viene quindi sottoposto a tutte le disposizioni di tutela” contenute nel testo unico delle disposizioni legislative in materia di Beni Culturali ponendo, di fatto, il vincolo. Tale rimane tuttora a protezione del sito in attesa del suo restauro, attesa che non ha impedito al tempo di accanirsi negativamente, mettendo a dura prova la resistenza delle macchine e dell’architettura interna costituite in maggior parte da legno.

La foto di apertura si riferisce al piano dei laminatoi, presenti nel Mulino a vapore di Pulsano. La foto in chiusura è la veduta esterna dell’opificio. Entrambe le foto sono di Maria Guglielmetti.

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