Terra Nuda

Invito alla lettura: Noi, esseri ecologici, di Timothy Morton per le edizioni Laterza

È giunto il momento che noi, esseri ecologici, decidiamo in favore della vita, presente e futura. Noi siamo l’ambiente e l’ambiente siamo noi

Olio Officina

Invito alla lettura: Noi, esseri ecologici, di Timothy Morton per le edizioni Laterza

Edito nella collana Tempi Nuovi di Laterza, il nuovo libro di Timothy Morton, Noi, esseri ecologici, sarà in libreria dal 6 settembre. L’autore insegna alla Rice University di Huston, Texas, e tra le sue numerose pubblicazioni si ricordano Dark Ecology (2016), The Ecological Thought (2010) e Ecology without Nature (2006). Il titolo di cui segnaliamo l’uscita è il primo suo libro tradotto in italiano (pp. 224, euro 16).

Timothy Morton, per quanti non lo conoscono, è considerato il profeta filosofico dell’antropocene, dell’era in cui è l’uomo e solo l’uomo a modificare clima, territorio e ambiente. È quanto di lui scrive “The Guardian”.

Un’avvertenza ai lettori: non aspettatevi una sfilza di dati sul disastro ambientale, quella contenuta nel libro è una critica radicale al modo in cui ci relazioniamo all’ambiente in cui viviamo. Una nuova visione dell’ecologia che modifica il nostro stesso modo di percepirci nella natura nell’era dei mutamenti climatici.

Se non siete interessati all’ecologia – si legge nella scheda di presentazione del volume – questo libro è per voi. Ci viene quotidianamente riversata addosso un’incredibile quantità di dati e informazioni sui cambiamenti irreversibili del nostro habitat, come lo scappellotto sulla testa che si dà a chi si deve sentire in colpa. Ma annegare nel terrore per le conseguenze del riscaldamento globale per Morton è controproducente: per capire davvero la gravità della situazione dobbiamo ‘vivere i dati’. Dobbiamo imparare a concepirci come un tutt’uno con l’ambiente in cui viviamo: dobbiamo concepirci come esseri ecologici. La definizione di uomo deve arricchirsi di un tratto costitutivo: l’uomo è un essere ecologico. Morton stabilisce infatti una vera e propria equazione: «Essere ecologici implica uno strano senso di inclusione personale in quello che si sta vivendo».

Nell’era dell’antropocene è diventata una questione vitale abbandonare l’arroganza dell’antropocentrismo con cui ci siamo relazionati alla natura, alle risorse, all’ambiente in generale fin dalle origini. Mai prima infatti gli ecosistemi sono stati così fortemente condizionati, su scala sia locale sia globale, dagli effetti dell’azione umana. L’antropocene si può far coincidere con l’intervallo di tempo che arriva al presente a partire dalla rivoluzione industriale del XVIII secolo, ossia da quando è iniziato un consistente aumento delle concentrazioni di CO2 e CH4 nell’atmosfera e un aumento inimmaginabile della popolazione mondiale, che si sono tradotti in alterazioni sostanziali degli equilibri naturali come ad esempio la scomparsa delle foreste tropicali, la riduzione della biodiversità, l’occupazione della metà delle terre emerse, il sovrasfruttamento delle acque dolci e delle risorse ittiche, l’uso di azoto fertilizzante agricolo in quantità superiori a quelle naturalmente fissate in tutti gli ecosistemi terrestri, l’immissione in atmosfera di ingenti quantità di gas serra e via di questo passo. È giunto il momento che noi, esseri ecologici, decidiamo in favore della vita, presente e futura. Noi siamo l’ambiente e l’ambiente siamo noi.

Si ringrazia Rosa Menichino

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