Terra Nuda

Made in Italy commerciale, Unaprol apre a ipotesi di extra vergini miscelati con oli non italiani

Olio Officina

È stato un parto difficile, ma alla fine si sta giungendo verso una scelta che si doveva compiere già da molti anni. In carenza di oli italiani, in ragione di una olivicoltura che sta ormai rinunciando a piantare nuovi olivi e a rinnovarsi, non c’era altra strada da percorrere se non quella di accettare la realtà dei numeri e accogliere pertanto l’olio proveniente da altri Paesi, riconoscendo il cosiddetto made in Italy commerciale. Si tratta di un passo molto importante, e per certi versi storico.

È il frutto dell’accordo interprofessionale che consente l’accoglimento delle miscele di olio extra vergine di oliva composte da oli di origine extra nazionale con una quantità di olio extra vergine di oliva italiano che si dovrà determinare volta per volta concordare, in ragione degli esiti della stagionalità e, di conseguenza, dei quantitativi di olio che di fatto viene prodotto in Italia.

Altra strada non è possibile, dal momento che l’Italia è da molto tempo non più autosufficiente, ed è costretta giocoforza a importare oli dall’estero.

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