Terra Nuda

Sicuramente Olio!

La sicurezza dal campo al frantoio. Per anni il legislatore, ha manifestato attenzione all’industria, sottovalutando gli enormi rischi presenti nelle molteplici attività del settore primario. L’approccio generalista mette purtroppo a rischio gli operatori in agricoltura. Ci sono casi specifici, del mondo agricolo, che non sono assolutamente contemplati dalla normativa, oltre che dai programmi di formazione

Donne dell'Olio

Sicuramente Olio!

Il convegno organizzato a Trieste lo scorso 5 marzo scorso dall’Associazione Nazionale delle Donne dell’Olio, durante la manifestazione fieristica Olio Capitale, ha riscosso un grande successo, perché evidenzia la pressante esigenza di fare luce su alcuni aspetti della sicurezza sui luoghi di lavoro, legati alle attività agronomiche e agroindustriali.

Per anni il legislatore, ha dato attenzione all’industria, sottovalutando gli enormi rischi presenti nelle molteplici attività del settore primario.
Anche in quest’occasione l’ANDO, l’Assciazione nazionale delle Donne dell’Olio, ha mostrato sensibilità e lungimiranza percorrendo per prima temi sui quali è necessario porre l’accento, e per far questo si è avvalsa dell’esperienza consolidata di una squadra di formatrici professioniste.

La dottoressa Michela Vello, dottore di ricerca in Meccanica Agraria dell’Università di Udine e presidente di Sofia&Silaq Srl, società nata dall’unione di una start up innovativa e spin-off dell’università degli studi di Udine impegnata nella ricerca di soluzioni agli infortuni in agricoltura e di una società storicamente attiva nel settore della Formazione e della Consulenza in ambito di Sicurezza del Lavoro, Ambiente e Qualità, autorizzata al rilascio dei certificati di formazione.

La dottoressa Natascia Riggi, vicepresidente dell’ANDO, RSPP dal 2014, che da anni si occupa di agricoltura, con esperienza ultra decennale in potatura arborea, specializzata in piante d’ulivo e formatrice di sicurezza sul lavoro dal 2015, oltre che insegnante presso l’istituto agrario di Trieste.

A questa coppia specializzata in sicurezza in agricoltura si è affiancata la dottoressa Carmela Barracane, HSE per oltre 5 anni in un’azienda di costruzione di macchine olearie, referente per l’applicazione della Direttiva Macchine per la stessa azienda, RSPP dal 2008 e Formatrice per la sicurezza dal 2013. A lei è stata affidata la sezione Frantoio e attività correlate.

“Abbiamo voluto tracciare questo filone, ed è nostra intenzione implementarlo perché vogliamo che la sicurezza in agricoltura sia oggetto di maggiori attenzioni. L’approccio generalista mette a rischio gli operatori in agricoltura. Ci sono casi specifici del mondo agricolo che non sono assolutamente contemplati dalla normativa e dai programmi di formazione specifici, casi sui quali siamo determinate a puntare i riflettori”, ha sostenuto la presidente dell’Associazione delle Donne dell’Olio, Gabriella Stansfield.

L’ANDO, ha interpretato ancora una volta, il proprio statuto e i propri obiettivi sociali, prestando attenzione, sensibilizzando, approfondendo e sviluppando questo trascurato filone della sicurezza nei luoghi di lavoro: partendo dal campo, passando attraverso il frantoio e continuando nelle attività correlate di imbottigliamento, stoccaggio e ufficio.

Sicurézza: sostantivo singolare femminile. È questa, dunque, la conclusione della dottoressa Barracane al convegno formativo “Sicuramente Olio! La sicurezza dal campo al frantoio”, organizzato a Trieste dall’Associazione Nazionale delle Donne dell’Olio in tema di sicurezza dei luoghi di lavoro in agricoltura. Il campo, d’altra parte, è un “luogo di lavoro” dagli strani confini e dalle molteplici implicazioni. E ora, dopo questo importante momento di presentazione di una problematica da sviluppare in tutte le sue dinamiche, attraverso questo sperimentato gruppo di lavoro, tutto al femminile, mette a disposizione la propria competenza a servizio di privati, associazioni e sindacati che volessero erogare una specifica formazione sul tema.

La foto di apertura è di Francesco Buccarelli e Alberto Caroppo, VHS. Le foto all’interno del testo sono dell’associazione delle Donne dell’Olio

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