Terra Nuda

Alla maniera turca

Sì, a la turca! Cominciamo ad abituarci a questa cucina, non si sa mai. Recep Tayyip Erdoğan, che non sembra proprio un tipo aperto al dialogo, ha promosso la sostituzione del Raki con l’Ayran, come bevanda di uso comune: dunque uno yogurt salato e diluito al posto di una peccaminosa bevanda alcolica

Daniele Tirelli

Alla maniera turca

Il Raki è la grappa turca aromatizzata con l’anice simile all’Ouzo Greco. Il suo consumo fu permesso dopo la rivoluzione dei “giovani turchi” di Kemal Ataturk, e divenne uno dei simboli della laicità di quello stato e della sua modernità.

Il tradizionale Ayran, oggi, sembra tornato ad essere la bevanda “politicamente corretta”, tanto che, nel 2015, il Ministero del Commercio Turco pare abbia multato l’azienda di soft drink Çaykur per averla “insultata” nella sua pubblicità.

Dunque perché non prepararsi anche noi a un eventuale “futuro analcolico”, assaggiando l’Ayran, visto che si trova negli scaffali di Carrefour? In Francia, è stato messo in vendita assieme ad una linea di prodotti della azienda tedesca Baktat, avviata e posseduta dall’omonima famiglia turco-germanica.

Ho pensato, però, che l’Ayran fosse più gradevole se bevuto accompagnandolo da qualche alimento con esso culturalmente coerente. Il Sucuk o Sujuk (sempre di marca Baktat) è una salsiccia all’aglio, ovviamente senza carne di suino. Si compone del 70% di carne bovina, 10% di tacchino, 8% di pollo e viene colorata con polvere di bietola. In Kazakhstan e nel Kyrgyzstan il Sucuk contiene anche carne di cavallo.

Allora, se vi piace la carne speziata, allora questa è la salsiccia che fa per voi perché contiene in abbondanza fieno greco, cumino, aglio, pepe rosso e soprattutto il sumac (سماق), la spezia indispensabile per un buon kebab. Parliamo dei frutti polverizzati della Rhus coriaria, una Anacardiacea che cresce in Medio Oriente (ma anche in Sicilia).

Il gusto di questa salsiccia risulta indubbiamente forte, anzi un pochino di più (e il suo odore speziato è molto pervasivo e duraturo), quindi si abbina bene all’apporto attenuante e dissetante dell’Ayran: ecco dunque un’ insolita, gradevole accoppiata a la turca per onnivori Italiani senza preconcetti.

Per inciso, quella turca, è una cucina ricca e buonissima, come tutte quelle che hanno la storia di un impero alle spalle.

“Io sono turco, turco dalla testa ai piedi, ho persino gli occhi turchini.” (da: Totò – “Il turco napoletano” – film del 1953, Regia di Mario Mattoli)

PS: Pare che l’idea del Başbakan Erdogan di imporre l’Ayran come bevanda nazionale abbia subito un colpo stante il fatto che il latte utilizzato per produrlo è ottenuto da vacche olandesi, alimentate con foraggio di importazione.

Le foto sono dell’Autore

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