Terra Nuda

Canapa Mundi

La quarta edizione della Fiera internazionale della canapa a Roma, in febbraio, ha moltiplicato la presenza degli stand di operatori agricoli e distributori di prodotti ricreativi rispetto alla precedente edizione e anche i visitatori sono in aumento. È un settore in crescita e secondo uno studio recente dell’Università della Sorbona il guadagno medio potrebbe arrivare ai 10-15mila euro minimo a ettaro. In generale per avviare una coltivazione di un ettaro possono essere sufficienti 5mila euro

Marcello Ortenzi

Canapa Mundi

La fiera “Canapa Mundi” 2018 ha mostrato una gran quantità di operatori della canapa provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. La fiera ha ottenuto quest’anno dalla Regione Lazio il riconoscimento di Fiera Internazionale e si è presentata con 9 metri quadrati e 150 stand. In un padiglione dedicato molti stand hanno portato prodotti a base d’infiorescenze a basso livello di THC (cannabis light), per promuovere alta tecnologia per l’uso ricreativo. Con il boom della cannabis light, in tutto il paese è nato un grande fermento di persone che si vogliono avvicinare a questo mondo. Agricoltori, professionisti di altri settori che hanno terreni a disposizione, ragazzi o famiglie che vogliono dedicarsi alla natura e alla canapa: le richieste sono le più diverse, ma non tutte destinate ad avere successo. Tutti i produttori hanno evidenziato che i prodotti non superano i valori previsti dalla legge italiana sulle varietà di canapa certificate, non superiore allo 0,2% le coltivazioni ma possibile raggiungere lo 0,6% come limite massimo di tolleranza in campo, specificando che, anche nel caso in cui una coltivazione superasse questa soglia, è comunque esclusa la responsabilità dell’agricoltore. Ci sono diversi punti di vista tra chi considera lo 0,6% come limite per le piante nel campo e chi lo considera anche come limite per la commercializzazione. Oggi in Italia si vendono sia varietà che tengono come limite lo 0,2%, sia quelle che hanno lo 0,6%. Molte di queste arrivano dall’estero con tutti i documenti e le analisi necessarie per essere ritenute legali anche nel nostro paese.

In alcuni convegni si è parlato della coltivazione idonea a produrre infiorescenze, tenendo conto della diffusione dell’interesse a cimentarsi in questo settore. Gli esperti consigliano di superare i due ettari di coltivazione di canapa da fiore per chi è già esperto e un singolo ettaro o anche mezzo per chi comincia questo tipo di coltivazione. Infatti coltivare questa pianta non così facile come può sembrare, occorre conoscere le tecniche agronomiche adatte e conoscere tutto il ciclo produttivo. Si sta affermando l’obiettivo di puntare sulla qualità e il made in Italy invece che sulla quantità, vista la necessità della cura da dedicare a questo tipo di coltivazione e quindi è meglio coltivare piccole estensioni almeno finché non si è fatta una buona esperienza. Relativamente alla scelta del terreno e a quella delle varietà sono da fare le analisi del terreno per capire il valore di ph e l’eventuale presenza di metalli pesanti o altri inquinanti. C’è da verificare il tipo di acqua che arriva e la situazione pedoclimatica quindi si può scegliere il seme più adatto. Sono molte le cultivar della canapa e stando al Sud o al Nord gli operatori sono concordi nel consigliare varietà diverse. Carmagnola è un tipo storico di varietà, in genere adatta ai terreni del Nord ma che in Italia ancora non c’è né abbastanza. Alcuni coltivatori stanno iniziando a coltivare anche in serra, con il seme o anche con talee. Ci sono differenze d’investimento e anche nella coltivazione, quindi da valutare secondo le disponibilità economiche e la competenza.

Le aziende italiane che ritirano le infiorescenze aiutano l’agricoltore seguendo il processo di coltivazione al fine di ottenere il fiore migliore possibile per poi acquistarlo. Sono stati evidenziati anche alcuni dati di reddito connessi al settore. In base a diverse variabili che si possono verificare, si parte da un minimo di 200 euro al Kg per arrivare fino agli 800, dipende dalla qualità. Se consideriamo che in un ettaro si possono coltivare circa 3mila piante con una media di 50 grammi a pianta il guadagno è variabile. Secondo uno studio recente dell’Università della Sorbona il guadagno medio potrebbe arrivare ai 10-15mila euro minimo a ettaro. In generale per avviare una coltivazione di un ettaro possono essere sufficienti 5mila euro. Un altro padiglione ha presentato l’area della “canapa industriale” dedicata alle realtà che lavorano e trasformano la canapa, quindi edilizia, alimenti, abbigliamento, cosmesi. Hanno partecipato l’Istituto Europeo di Design con la proposta in anteprima dei vestiti in canapa commissionati dal Festival del Cinema di Spello, e l’Istituto di Moda di Caserta, con una sfilata di abiti in canapa antica. Presente lo stand di CanapaRoma, socio Federcanapa di Marino (RM), che oltre alla commercializzazione dei prodotti, s’impegna a rivalorizzare terreni abbandonati con i più idonei sistemi colturali in cui inserire la canapa.

Canapa Mundi è stato un punto d’incontro che, più di una fiera, si è rivelato un percorso che unisce il mondo dinamico dei giovani con quello degli anziani che ci trasmettono la tradizione e la memoria storica, attraverso le tante e inedite proposte dei coltivatori, distributori, associazioni: con workshop, sfilate, musica, racconti, giochi, show.

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