Terra Nuda

Cno, no a operazione Deoleo con fondi pubblici

Agra Press

Roma – “Da alcune settimane circola la voce di un interessamento del Fondo strategico italiano (Fsi) controllato dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp) nei confronti del gruppo multinazionale spagnolo leader mondiale dell’olio di oliva, Deoleo, al cui interno sono finiti alcuni tra i piu’ rinomati e conosciuti marchi italiani, come Bertolli, Sasso, Carapelli”, informa il Cno, Consorzio nazionale degli olivicoltori in un comunicato.

“Noi di Cno non condividiamo questa scelta”, afferma il presidente del consorzio Gennaro Sicolo spiegando di ritenere che ci siano “altre priorita’ e modalita’ diverse e piu’ consone di utilizzare i fondi pubblici”. “Piuttosto che pensare al ritorno all’olio di stato – puntualizza il presidente del Cno – perche’ non utilizziamo eventuali risorse disponibili per attivare il piano oleicolo nazionale che da anni stiamo invano aspettando noi olivicoltori?”.

“E’ in discussione l’applicazione di una riforma della Pac che – osserva Sicolo – potrebbe assestare il colpo di grazia ad buona parte del sistema olivicolo italiano, gia’ duramente provato da problematiche competitive, dalle difficolta’ di mercato e da minacce di varia natura, come l’emergenza fitosanitaria in puglia”. “In questo momento – ad avviso di Sicolo – ci sarebbe da pensare al rilancio complessivo del sistema produttivo. Con una tale emergenza riportare sotto il controllo italiano marchi che da anni sono stati acquisiti da gruppi esteri passa in secondo piano”.

Secondo il Cno, “un piano di settore coerentemente formulato e dotato di una adeguata dotazione finanziaria potrebbe rappresentare l’occasione giusta per risolvere nodi critici che da anni la filiera dell’olio di oliva italiano si trascina”. “Abbiamo bisogno di un intervento di modernizzazione e di recupero della competitivita’ a tutti i livelli e – aggiunge il presidente del consorzio – chiediamo al ministero ed alle altre istituzioni pubbliche di mettere questo obiettivo al primo posto”. “Non e’ oggi il momento di avventurarsi in operazioni di finanza i cui riscontri concreti – fa notare Sicolo – sono tutti da dimostrare. Non siamo contrari per principio. Vorremmo fare un ragionamento di filiera di ammodernamento strutturale nel quale collocare, eventualmente – suggerisce il presidente del Cno – anche simili iniziative che devono favorire la commercializzazione del vero olio italiano” conclude Gennaro Sicolo, presidente del Cno”. (cl.co)

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