Terra Nuda

I fichi, l’oliva rossa e gli altri frutti

Un consiglio per chi voglia onorare il 2014 facendo qualcosa di intelligente e utile, andando a visitare i Giardini di Pomona a Cisternino e diventandone custodi osservando i dieci comandamenti

L. C.

I fichi, l’oliva rossa e gli altri frutti

Lo scorso 22 dicembre ho conosciuto Paolo Belloni, presidente dell’associazione nazionale per la valorizzazione della biodiversità Pomona, una onlus. L’ho conosciuto a Ceglie, purtroppo senza approfondirne la conoscenza – in occasione dell’evento Evo, nel quale ho presentato il mio libro Libero Olio in libero Stato.

Dall’incontro a guadagnarci sono stato solo io: avendone ricavato quale gradito dono una confezione di fichi secchi, gustosissimi. Per me i fichi secchi ricordano mia nonna, quindi mio padre che mi continua a raccontare di come da bambino e poi da ragazzo andava in campagna per raccogliere i fichi quando ve ne erano talmente tanti di alberi che la raccolta durava giorni e giorni e si stabilivano tutti nella casa di campagna. Oggi molti dei tanti fichi che popolavano la mia terra d’origine, il Salento, sono scomparsi. Per questo ho provato gioia nel conoscere Paolo Belloni.

Pomona è il nome dalla dea latina protettrice di orti e frutteti, “fulcro culturale dell’intera civiltà occidentale”, secondo Belloni, avendo alimentato generosamente la nostra civiltà.

Scrive, Belloni, riguardo all’associazione di cui è presidente: “scopo di Pomona è valorizzare la diversità, tutelando in modo concreto uno dei rari campi collezione di piante da frutto antiche raccolte nella nostra penisola”. Mio prossimo proposito per l’estate? Andarlo a trovare. Chi può, ci vada prima.

E’ possibile anche diventare “custodi di Pomona”, basta cliccare QUI per saperne di più. Ci sono anche i dieci comdandamenti di Pomona. Per verificare in prima persona è consigliabile farci un salto: a Cisternino, in contrada Figazzano.

Le premesse sono chiare e non lasciano spazio a equivoci: “non inganni l’idea nostalgica di collezioni museificate, seppur viventi. Scopo dell’associazione è di tutelare il patrimonio tradizionale delle piante coltivate nel passato guardando al futuro”. Proprio così: valorizzare il passato guardando al futuro. Sì, perché la tradizione – per chi non l’avesse capito – ha uno sguardo aperto al futuro e non si fossilizza né celebrando solo il passato, nè ancorandosi ad esso senza vivere in una dimensione che guardi al futuro.

Nel giardino di Pomona occorre necessariamente andarci. Vi si trova un ampio e variegato frutteto composto da oltre 800 varietà di alberi da frutto. Belloni sostiene che il fruttteto rappresenta “un elemento di forte impatto sensoriale nei progetti di educazione scolastica; una condizione democratica di fruizione del giardino da parte dei diversamente abili; un sistema di coltivazione sperimentale che si occupa della vitalità del suolo, evitando l’uso di diserbanti, fertilizzanti e pesticidi chimici; una banca di patrimoni genetici contenenti elementi di rusticità che potrebbero tornarci utili nei cambiamenti climatici futuri e per chissà quali altre infinite e oggi impensabili nuove possibilità”.

Per chi non può fare a meno dell’oliva e dell’olio che se ne ricava. Bene, è il caso di sapere che a Cisternino, in provincia di Brindisi, si ricava l’olio di oliva rossa. Non ne sapete nulla? Intanto è bene sapere che l’Oliva Rossa è conosciuta anche con i nomi di Cerasa, Cerasola, Carmetana eMorazzola.
E’ coltivata nei feudi di Locorotondo, Cisternino, Alberobello e parte del comune di Martina Franca. Si tratta di una cultivar che si concentra in Valle d’Itria, quella che per interderci è il territorio in cui vi sono i trulli.
La varietà è fatta oggetto di studi da almeno dieci anni, a cura del Centro di Ricerca Basile Caramia di Locorotondo, che è poi il più importante e noto Centri di Ricerca Agronomica dell’Italia Meridionale.
Ecco la descrizione che si può leggere nel sito di Pomona: pianta di vigoria non elevata (non molto alta), cresce in terreni poveri. Ha portamento rotondeggiante della chioma. La drupa è ovoidale, a forma di uovo, con pezzatura medio piccola. A piena maturazione assume una colorazione bruno-rossastra con riflessi violacei. Sull’epicarpo vi compaino delle lenticelle contornate da un alone più chiaro. E’ una varietà è a duplice attitudine: da olio e da tavola.

Non ho mai avuto occasione di degustarne l’olio. Così viene descritto il suo profilo sensoriale: di colore giallo-verdolino leggermente velato, con aroma intenso e piccantino. Poche parole, nessun dettaglio in più. Sarebbe proprio il caso di verificare in prima persona. Magari insieme con Paolo Belloni.

L’illustrazione di Pomona è di Edward Burne-Jones, 1833-1898.

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