Terra Nuda

Il cibo come “arma di guerra” per lo Stato islamico in Iraq

Agra Press

voiron cedex – lo stato islamico e’ un “vasto territorio compreso tra la siria e l’iraq, recentemente caduto nelle mani di un gruppo jihadista” conosciuto con lo stesso nome, nel quale sono comprese una “gran parte delle cinque province piu’ fertili dell’iraq”, grazie alle quali gli estremisti dispongono di “notevoli risorse strategiche”, come acqua e prodotti agricoli. e’ quanto si legge in un interessante articolo di eddy fougier, dal titolo “lo stato islamico e le questioni agricole ed alimentari in iraq”, pubblicato dal portale francese wikiagri. nell’articolo vengono rilanciati alcuni dati della fao, secondo i quali le province irachene sotto l’influenza dei jihadisti producono un terzo del grano del paese ed il 40% dell’orzo. proprio grano e orzo, sempre secondo la fao, sono i due principali cereali del paese: il primo rappresenta circa il 70% della produzione cerealicola, mentre il secondo il 20%. gli estremisti hanno inoltre preso il controllo di numerosi silos di grano appartenenti al governo, i quali secondo le autorita’ irachene contengono 1,1 milioni di tonnellate di prodotto, corrispondenti a “poco meno di un quinto” del consumo annuo di grano dell’iraq. tali risorse agricole – si legge nel pezzo – costituiscono per gli estremisti un “importante mezzo di pressione” sul governo iracheno e la popolazione locale, ed in questo senso si puo’ affermare che per gli jihadisti “il cibo e’ un’arma di guerra”. inoltre la gran parte dei cittadini iracheni dipende da un sistema di distribuzione di alimenti gestito dallo stato, il quale, non potendo esercitare la propria autorita’ sulle aree del paese sotto il controllo dei jihadisti, si trova impossibilitato a garantire un rifornimento adeguato di cibo. tale situazione – sempre secondo quanto si legge sul portale – causa una generale “insicurezza alimentare”, acuita dai disagi derivanti dal conflitto ed anche dalla mancata vaccinazione del bestiame, della quale si avvantaggiano gli estremisti, che anche a causa di queste ragioni, possono contare su di un “certo sostegno” da parte delle popolazione rurale. (ab)

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia