Il Coi comunica la programmazione delle attività 2021 dell’Unità di standardizzazione e ricerca
Nel prossimo febbraio, tra l'altro, il Comitato Codex su grassi e oli prenderà in considerazione le proposte per la revisione dello standard Codex per l'olio d'oliva. Il Consiglio oleicolo internazionale ha lo status di osservatore ma partecipa attivamente
Sono tante le proposte di attività del Coi a sostegno dei Paesi membri. Il programma dell’Unità di Normalizzazione e Ricerca per il 2021 prevede il proseguimento delle attività volte all’individuazione delle frodi e alla garanzia della qualità dell’olio di oliva e dell’olio di sansa di oliva.
Le priorità e le attività specifiche coprono il lavoro sulla revisione dello standard Codex, che implica una più stretta collaborazione con il Segretariato Codex; l’organizzazione di riunioni del Gruppo di lavoro e l’istituzione di un gruppo di lavoro ad hoc all’interno del Coi; la partecipazione alla riunione della Commissione Codex, ecc.
Tra le attività vi è anche il lavoro di standardizzazione internazionale, il rafforzamento del lavoro degli eWGs, l’armonizzazione del panel, la fornitura di più campioni di riferimento e l’organizzazione di un incontro con i panel approvati.
Inoltre, figurano tra le attività anche lo studio sui metodi analitici a supporto del lavoro dei gruppi di esperti, la presentazione delle conclusioni del progetto Oleum, lo studio di non standard parametri, la strategia per la qualità, etc.
Nel febbraio 2021, il Comitato Codex su grassi e oli (CCFO) prenderà in considerazione le proposte del eWG per la revisione dello standard Codex per l’olio d’oliva, formulato dal eWG presieduto dalla Spagna e vicepresidente da Argentina e Canada, in cui il CIO ha lo status di osservatore ma partecipa attivamente.
Una riunione del gruppo di lavoro ad hoc sarà organizzata nel gennaio 2021 per preparare la riunione del CCFO, per intensificare il lavoro e sensibilizzare i membri.
L’anno 2021 sarà cruciale per il futuro dell’accordo sull’autoregolamentazione della qualità degli oli d’oliva venduti sui mercati degli importatori, che dipenderà dalle decisioni prese nel 2020 dal Consiglio dei membri e dai firmatari di questo accordo.
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