Il grande stile italiano
Lo straordinario caffè italiano? Viene dall’intramontabile e intelligente invenzione che si chiama espresso moka. Il design è, e può essere, molto più che sola estetica. Cronaca di un viaggio in una città energica e incantevole chiamata Milano, nei giorni del Salone del Mobile
Il sole che cerca di trovare la via del ritorno a Milano dall’inverno, i ristoratori che preparano le terrazze in prospettiva dei visitatori internazionali, lo straordinario caffè italiano che viene dall’intramontabile e intelligente invenzione che si chiama espresso moka. Queste sono le immagini che si sono presentate nella mia mente quando mi sono preparato per recarmi a Milano in aprile. Ogni anno vengo come attratto nel recarmi in questa città per la settimana del Design internazionale.
Chi sono io? Mi chiamo Remi van Oers, ho 27 anni e sono un giovane designer olandese. Mi sono laureato nel 2010 all’Accademia del Design ad Eindhoven e subito dopo ho avviato il mio studio di Design cominciando da zero. Essendo un designer ed un imprenditore da ormai tre anni ora mi sento a mio agio. Il mio interesse nel design, nella cultura e nell’innovazione mi fa sentire come a casa in questa città energica ed incantevole chiamata Milano
Ho impiegato solo un’ora e 15 minuti per il volo ed ora è grandioso mettere piede di nuovo a Milano
E’ diventata come una tradizione tornare ogni anno per la settimana dedicata al design. Quest’anno non esporrò nuovi progetti quindi questo mi ha permesso la massima libertà per visitare tutti i designers e marchi che mi riempiranno d’ ispirazione e collaborazioni. Quest’anno è la sesta volta che visito il Salone del Mobile e l’ancora più vibrante Fuori Salone assieme alla mia ragazza Anke Dekkers. Anke è principalmente interessata su come la cultura globale si stia configurando, proprio come una cronista di tendenza, giriamo assieme con una visione critica e valutiamo e discutiamo su tutto quello che vediamo.
La nostra giornata di design ha una cornice grandiosa che non é molto cambiata negli ultimi sei anni, ci alziamo, facciamo una doccia fresca, facciamo colazione (sì, nel grande stile italiano inclusi i biscotti), beviamo caffè assieme alla nostra amica Silvia proprietaria del B&B. Durante la colazione parliamo con Silvia sulla vita e discutiamo sul mondo nelle sue complete sfaccettature. Dal caffè italiano fino a parlare sul perché Gaudì, di Barcellona, fosse un genio: nulla viene dato per scontato. Forse questo modo di iniziare la giornata contraddistingue me ed Anke dagli altri visitatori. Cerchiamo di capire, cerchiamo di amalgamarci nel posto oppure nel paese in cui ci troviamo. Quando scegliete un hotel vi sentireste come circondati da uno spazio protetto che non è poi molto differente dall’esperienza che vivreste stando in un hotel della vostra stessa città. Il contatto con Silvia e l’opportunità di percepire di prima mano questa vita italiana appassionante e affascinante, è qualcosa di straordinario che non potete comprare e che non potrete “progettare”.
Dopo la grandiosa partenza mattutina, andiamo in giro per Milano in metropolitana per visitare le varie postazioni di design sparse per la città. Cerchiamo di visitare quanto più possiamo, da Brera a Lambrate, da Tortona ad altro ancora. Ogni anno diventiamo sempre più critici, credo che questo sia il normale decorso che ogni designer ha in sè. Nello svolgimento del mio lavoro, la domanda che mi pongo costantemente è la seguente: “questo lavoro è apprezzabile abbastanza? Ne trarrà beneficio la gente?”
La mia idea ha abbastanza ragion d’essere. Queste sono le stesse domande che porto con me quando mi guardo attorno e parlo con gli espositori. Spesso vedo cose che mi rendono felice, ma raramente vedo idee o esecuzioni che mi fanno veramente sorridere. Credo fortemente che il design è e può essere molto più che sola estetica, mi manca quel prendermi il rischio, quella volontà interiore che lo renderà non solo differente ma persino migliore. Poi, quando lo osservi, quando è così benfatto, così innovativo e ancor di più esteticamente … wow!! Allora quel sorriso non troppo frequente fa sì che valga la pena di prendersi tutti gli sforzi per venire a Milano.
Grazie Milano e grazie Italia, per la tua ospitalità, design e grande caffè, non vedo l’ora di tornare il prossimo anno per rivedere tutto questo.
Si ringrazia per la traduzione Silvia Ruggieri. La foto di apertura è di Remi van Oers
Milan in April
The sun that is trying to find its way back to Milan from winter, the restaurant keepers that prepare their terraces for international visits, the great Italian coffee coming from that smart everlasting invention called Moka Express. Those are the first images popping in my mind when getting packet for Milan in April. Every year I get attracted to travel to this city because of the international Design week.
Who am I?
My name is Remi van Oers, a 27 year young designer from the Netherlands. Graduated in 2010 at the Design Academy Eindhoven and directly afterwards I started my own design studio from the ground up. Being a designer and entrepreneur for three years now feels great. Because of my interest in design, in culture, in innovation I feel so at home in this lovely energetic city called Milan.
Having passed the only 1 hour and 15 minute taking flight it feels great to set foot in Milan again. It has somewhat become a tradition to come back for this designfull week every year. This year I am not exposing new work myself so it gives great freedom to check all the designers and brands to get filled with inspiration and collaborations. This year is the sixth time I visit the Salone del Mobile and the much more vibrating Fuori Salone together with my girlfriend Anke Dekkers. Anke is focussed on how global culture is shaping as a trend annalist, so us together result in an open, yet critical view walking around evaluating and discussing all we see.
Our design day in Milan has a great framework which did not change much in the last six years, it goes like this: getting up, take a fresh shower, get breakfast (yes, in great Italian style including cookies), drink coffee together with our friend & B&B host Silvia. chatting with Silvia during this one hour taking breakfast we talk life and discuss the world in the complete spectrum. From Italian coffee to why Gaudi from Barcelona was a genius; nothing gets surpassed. Maybe this way of starting the day sets apart Anke and me from some other visitors. We try to understand, try to be included in the place or the country we then are staying. When you would choose for a hotel you might sort of get blocked in a space protected to be not much different from what you would experience when you would stay in a hotel in your home town. The contact with Silvia and the opportunity to feel this charmed and passionate Italian life first hand is something extraordinary you can’t buy, maybe can’t even design..
After that great morning start, we go travel by metropolitan to visit all the with design filled spots spread in the city of Milan. We try to visit as much as we can, from Brera to Lambrate, to Tortona etc.. Becoming more and more critical every year I think is the curse that almost every designer has. In my own work I constantly question; is this good enough? Is this going to help people? Has my idea enough reason for being. Those are the same questions you take with you when looking around and talk to the exhibitors. Often I see things that make me happy but very little I see ideas or executing’s that really make me smile. Believing strongly that design is and can be so much more than aesthetics alone, I miss that risk taking, that inner will to do it not only different but better, a little too much in the designers and the brands while they are showing of their work. But then when you see it, when it’s so good, so innovative and still aesthetically wow.. Then that -not often- smile makes it worth taking all the effort to come to Milan.
Thank you Milan & thank you Italy, for your hospitality, design and great coffee, looking forward seeing all this again next year.
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