Il miglioramento genetico dell’olivo in Umbria punta su varietà locali sconosciute
Avviati presso il Cnr - Istituto di Bioscienze e Biorisorse di Perugia fin dai primi anni 2000 – gli studi sul germoplasma hanno consentito di ottenere oltre 2.700 semenzali da incrocio, di cui vi sono già in campo 1.700 piante, e l’individuazione di oltre 260 varietà ignote
I progetti Psr della Regione dell’Umbria Inno.v.o (2017-2022) sono stati determinanti e così, in occasione della conclusione del Progetto Olive Hub (2022-2024), con la partecipazione di importanti aziende olivicole umbre, è stato possibile mettere a dimora in campi di comparazione sia i semenzali, sia oltre 150 cultivar locali sottoponendoli a stringenti criteri di valutazione con l’obiettivo di individuare le varietà più produttive e idonee all’intensificazione colturale, in grado di affrontare criticità ambientali e fitopatologiche per produrre oli eco-sostenibili e di alto valore salutistico e territoriale.
I risultati di questa esperienza sono ritenuti più che incoraggianti e possono rappresentare la base di una nuova fase dell’olivicoltura nazionale con importanti sviluppi economici per tutta la filiera.
È quanto emergerà giovedì 21 novembre 2024 a Perugia nel corso della presentazione dei risultati della valutazione e selezione di nuove varietà di olivo, frutto delle ricerche tra le più ampie e importanti ad oggi.
In apertura, foto di Olio Officina
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