Nota del Mipaaf. “Abbiamo il dovere di difendere con ogni mezzo i nostri olivi, mettendo in campo azioni efficaci, mirate e tempestive, in modo da bloccare la diffusione di un batterio che ne provoca rapidamente il disseccamento, non solo perché dall’olivo si ricava uno degli alimenti base della dieta mediterranea, componente fondamentale del patrimonio e della cultura alimentare italiana, ma anche perché i nostri agricoltori, attraverso la cura e la coltivazione dell’olivo che vanno avanti da secoli, hanno contribuito negli anni a plasmare un paesaggio rurale unico, che oggi rappresenta il principale elemento di differenzazione delle nostre produzioni tradizionali e tipiche rispetto alle altre aree del Mediterraneo in cui l’olivo è coltivato”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, in merito al fenomeno dei disseccamenti di alcune piante di olivo, che si sta verificando nella Regione Puglia e, nello specifico, nell’area salentina.
Dalle indagini effettuate dal Servizio fitosanitario della Regione Puglia in collaborazione con l’Università di Bari, l’Istituto di Virologia Vegetale del CNR di Bari e altre istituzioni scientifiche e amministrazioni locali, è stata infatti rilevata la presenza di estesi imbrunimenti del sistema vascolare delle piante di olivo che fanno ipotizzare la manifestazione contemporanea di differenti organismi nocivi: agenti fungini xilematici, lepidotteri rodilegno e il batterio Xylella fastidiosa.
Il Comitato Fitosanitario Nazionale, riunitosi nei giorni scorsi al Ministero delle politiche agricole alimentarie e forestali, ha esaminato la situazione di emergenza e le informazioni fornite dagli esperti regionali e ha deciso di attuare provvedimenti tempestivi e mirati a contrastare la malattia, che sta colpendo diverse piante in vaste aree del Salento, in modo da evitare ogni tipo di diffusione, preservando le aree circostanti che non sono state interessate dalla patologia.
A supporto del Servizio fitosanitario regionale già impegnato sul luogo, il Ministero delle politiche agricole ha deciso di mettere a disposizione una squadra di pronto intervento coordinata da personale altamente qualificato a cui sarà affidato l’incarico di effettuare, in sinergia con gli esperti regionali, un capillare monitoraggio delle aree in cui è comparsa la malattia, con prelievo di materiale biologico da analizzare, in modo da individuare con precisione i confini della zona infestata, prevedere un’area tampone a protezione delle aree circostanti indenni e mettere a punto il più efficace piano di lotta. Nel frattempo, per evitare la diffusione della malattia, il Comitato fitosanitario nazionale ha anche deciso che nell’area interessata debba essere vietata, con apposita delibera della Giunta regionale, la movimentazione delle piante e del materiale di propagazione sensibile al patogeno, in attesa dell’emanazione del provvedimento di lotta obbligatoria a carattere nazionale.
Anche per l’area tampone saranno adottate misure specifiche per realizzare una barriera alla diffusione della batteriosi, abbattendo gli insetti attraverso i quali la malattia si propaga. Tra le misure individuate, è prevista l’applicazione di trattamenti fitosanitari e l’eliminazione delle specie vegetali sensibili che possono fungere da serbatoio di infezione del batterio. Infine, per approfondire la conoscenza del batterio Xilella, rilevato per la prima volta in Italia, sarà avviata una mirata azione di ricerca, in modo da approfondire gli studi sulla patogenicità, sulle tecniche di diagnosi e di lotta al batterio.
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