Terra Nuda

Il paesaggio del Salento a rischio desertificazione

A tre anni dalla pubblicazione del Decreto sul Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia – sostengono i dirigenti di Cia-Agricoltori Italiani Salento – non sono stati ancora liquidati i 300 milioni di euro per i reimpianti degli olivi secchi. Questo stato di impasse non consente di ricominciare a produrre e a risollevarsi dal disastro Xylella. Intanto l’assessore regionale Pentassuglia promette: “siamo al lavoro. È arrivato il momento della responsabilità”

Olio Officina

Il paesaggio del Salento a rischio desertificazione

Una nota stampa di Cia-Agricoltori Italiani Salento ci informa dell’incontro avuto con Donato Pentassuglia, l’assessore regionale pugliese alle Risorse agroalimentari. Sembrerebbe finito – sostengono dall’organizzazione agricola – il tempo dello «scaricabarile». “Sembrerebbe finito il tempo in cui le istituzioni non sapevano (o non volevano) dare risposte agli agricoltori. Ora sembrerebbe finalmente arrivato il momento in cui la politica ha compreso di non poter più rinviare e che debba assumersi le sue responsabilità davanti ai problemi tuttora irrisolti”. Intanto l’assessore pugliese Donato Pentassuglia ha confermato il proprio impegno concreto.

Durante l’incontro si è parlato di indennizzi per la Xylella, di lentezza burocratica, deroghe Pac, stralcio delle cartelle e riforma dei consorzi di bonifica commissariati e altro ancora.

Sono intervenuti pure il presidente del consiglio regionale Loredana Capone, il direttore generale Arif Francesco Ferraro, il presidente provinciale e vicepresidente regionale Cia Benedetto Accogli, nonché i direttori regionale e provinciale di Cia Danilo Lolatte ed Emanuela Longo.

L’associazione degli agricoltori ha sempre sollecitato interventi efficaci e concreti, in modo da sostenere e rilanciare il comparto primario. “Tuttora sono ferme le misure di sostegno per il contrasto al batterio e per la diversificazione produttiva”, sostengono. “Sono rimaste impantanate nelle pastoie burocratiche”, lamentano.

“È arrivato il momento della responsabilità”, ha chiarito Pentassuglia. “Ogni settore dovrà mettersi al servizio al fine di far pervenire in tempi brevi gli aiuti previsti. A ogni buon conto – ha sostenuto l’assessore – stiamo accelerando con le erogazioni. Sono inoltre disponibile ad incontrarvi nella sede leccese della Regione Puglia assieme ai dirigenti preposti in modo da sbloccare le pratiche”.

I problemi però sono seri e irrisolti. “A tre anni dalla pubblicazione del Decreto interministeriale del 6 marzo 2020 sul Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia – si legge nel comunicato stampa Cia Salento – non sono stati ancora liquidati i 300 milioni di euro agli agricoltori per i reimpianti degli olivi secchi, che avrebbero consentito di ricominciare a lavorare e a produrre dopo la grave crisi causata dalla Xylella”. Il decreto coprirà meno del 10 per cento dei territori colpiti ma Pentassuglia assicura: “siamo al lavoro affinché si possa ricostruire il paesaggio”.

Dall’organizzazione agricoola fanno sapere che riguardo al prossimo Piano Strategico della Pac 2023-2027 l’assessore ha reso noto che c’è stata un’apertura, nell’interlocuzione con il Ministero, nella speranza che si possa ottenere un risultato soddisfacente per l’agricoltura pugliese. In  particolare ha sostenuto che “è in atto un dibattito politico che inevitabilmente si riflette sulle specificità territoriali e settoriali delle regioni italiane. L’attenzione è enorme in quanto le scelte che si stanno compiendo ora, condizioneranno le misure per lo sviluppo rurale di cui il nostro sistema produttivo non può fare a meno. In questo dibattito, la Regione Puglia non ha fatto mancare la propria voce insistendo sulla necessità di non alterare gli equilibri territoriali e sottolineando, più volte, l’esigenza di dedicare una specifica attenzione al comparto olivicolo, che più degli altri potrebbe subire consistenti decurtazioni dalle modifiche regolamentari. Occorre un ulteriore momento di riflessione che rappresenti però un ulteriore passo in avanti verso una Pac più equa e rispettosa delle specificità della nostra agricoltura”.

Il futuro preoccupa gli agricoltori, anche perché – sostengono i rappresentanti di Cia Salento – oltre alle storture della Pac, al centro della discussione anche i consorzi di bonifica, le relative cartelle e le prospettive per come affrontare la realtà prossima ventura. Si cerca la via del dialogo nella speranza che le Istituzioni non vengano meno alle promesse: sono necessarie scelte ferme e decise a tutela del territorio. “È sempre più forte la volontà del Salento di riprendersi quanto è stato strappato nel corso degli anni”.

In apertura, foto di Olio Officina

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