Roma – L’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea) rende noto che “marzo rilancia i prezzi agricoli alla prima fase di scambio, in recupero dell’1,3% su base mensile grazie al rimbalzo delle coltivazioni”. “L’indice dei prezzi dei prodotti agricoli nel mese in esame si e’ attestato a 136,8 (base 2000=100), mantenendo un divario negativo del 5% rispetto a marzo 2013”, rileva l’Istituto, informando che “per l’aggregato delle produzioni vegetali si rileva un incremento medio mensile del 3,1% correlato soprattutto ai rincari dei cereali (+4,4%), seguiti alle tensioni innescate dalla crisi in Crimea.
Le elaborazioni dell’istituto indicano aumenti anche per frutta (+6,1%), oli di oliva (+2,3%), ortaggi (+2,7%) e coltivazioni industriali (+1,7%), a fronte di un’ulteriore riduzione dei prezzi dei vini che su febbraio hanno ceduto l’1,9%”. “La dinamica mensile rivela nel comparto zootecnico uno 0,8% di riduzione media dei prezzi, con ribassi generalizzati per il bestiame vivo, compresi tra il meno 9,6% dei conigli e il -0,2% degli avicoli. Tra i lattiero-caseari, che non subiscono sostanziali variazioni rispetto al mese precedente (-0,1%), spicca il rincaro del pecorino (+6,1%), determinato dalla contrazione produttiva che ha interessato l’intera annata trascorsa e i primi due mesi di quest’anno”, prosegue l’Ismea.
“Rispetto a marzo 2013 – comunica l’Istituto – il gruppo delle coltivazioni ha registrato una flessione del 10,1%, con performance particolarmente negative per i vini (-20%) e flessioni a due cifre anche per gli ortaggi (-13,3%) e la frutta (-10,9%), in un mercato ben rifornito grazie alle favorevoli condizioni climatiche. In calo, sempre nel confronto tendenziale, anche i prezzi alla produzione dell’olio di oliva (-8,2%) e dei cereali (-7,7%)”. “Nel comparto zootecnico le quotazioni all’origine segnano, in controtendenza, un piu’ 1,1% su base annua. A sostenere i listini e’ stata unicamente la componente lattiero-casearia (+7,3%), mentre animali vini e uova hanno ceduto mediamente il 3,9% rispetto al marzo 2013”, conclude l’Ismea.
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