Roma – A marzo 2014 – rende noto l’Istituto nazionale di statistica – l’indice dei prezzi al consumo di prodotti alimentari e bevande analcoliche cala dello 0,3% sul mese precedente ed aumenta dello 0,6% su base annua. “La dinamica congiunturale dei prezzi dei beni alimentari – spiega l’Istat – e’ principalmente imputabile al calo, su cui pesano fattori di natura stagionale, dei prezzi dei prodotti non lavorati: questi diminuiscono dello 0,8% su base mensile e dello 0,6% su base annua (a febbraio, la variazione tendenziale era risultata nulla). I prezzi dei prodotti lavorati segnano un aumento congiunturale contenuto (+0,1%) mentre il tasso di incremento tendenziale rallenta (+1,5%, da +1,7% di febbraio)”.
“Per quanto riguarda gli alimentari non lavorati – rileva l’istituto – la diminuzione su base mensile e’ da attribuire principalmente al calo dei prezzi dei vegetali freschi (-5,1%, in flessione del 6,5% in termini tendenziali, dal -3,6% del mese precedente)”, mentre “diminuzioni congiunturali piu’ contenute si rilevano anche per i prezzi della carne ovina e caprina (-0,4%, -0,1% nei confronti di marzo 2013), della carne suina e delle altre carni (per entrambe -0,3%; rispettivamente +0,5% e +1,1% su base annua) e del pollame (-0,2%, +1,7% in termini tendenziali). In aumento rispetto a febbraio, i prezzi della frutta fresca (0,5%, -3,9% su base annua)”. (ab)
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